Una vita semplice è anche più felice, la scienza ora lo conferma

Per trovare la felicità occorre certamente un livello minimo di benessere materiale – che cambia anche in base alle epoche storiche e al contesto locale – da poter soddisfare, ma una vita votata all’accumulazione di ricchezza non è una vita felice. Quest’intuizione, corroborata anche dalle più antiche tradizioni filosofiche occidentali, spaziando dagli stoici agli epicurei (ingiustamente tacciati d’edonismo), trova oggi conferme dall’Università neozelandese di Otago, i cui ricercatori hanno pubblicato il nuovo studio Consumare meno, vivere bene per esaminare la relazione tra benessere e uno stile di vita volontariamente semplice.
In un'epoca in cui miliardari e consumi ostentati sono sempre più in vista, con disuguaglianze in rapida crescita anche in Italia, lo studio ha scoperto che le persone sono più felici e soddisfatte quando adottano stili di vita sostenibili e resistono alle tentazioni del consumismo.
Analizzando i dati raccolti da un campione rappresentativo di oltre 1000 neozelandesi, composto per il 51% da uomini e per il 49% da donne, con un'età media di 45 anni e un reddito familiare annuo medio di 50.000 dollari, i ricercatori hanno scoperto che l'impegno verso una vita semplice, o "semplicità volontaria" come è formalmente conosciuta, porta al benessere offrendo maggiori opportunità di interazione personale e di connessione sociale; è emerso inoltre che le donne sono più propense degli uomini ad adottare uno stile di vita semplice, anche se sono necessarie ulteriori ricerche per capirne il motivo.
«Non è direttamente l'impegno verso la semplicità materiale che porta al benessere – spiega il coautore Rob Aitken – ma la soddisfazione dei bisogni psicologici ed emotivi che deriva dalle relazioni, dai legami sociali, dal coinvolgimento nella comunità e dal senso di vivere una vita significativa e con uno scopo. In un mondo in cui i matrimoni dei miliardari sono trattati come occasioni di Stato e gli yacht privati sono i nuovi status symbol, la semplicità volontaria offre una contro-narrazione silenziosa e potente, che privilegia l'adeguatezza rispetto all'eccesso, la connessione rispetto al consumo e il significato rispetto al materialismo».
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