Charter Communications compra Cox, nasce il più grande operatore Usa nei servizi televisivi
Charter Communications ha annunciato l’acquisizione di Cox Communications dalla società madre Cox Enterprises, con sede ad Atlanta, per circa 34,5 miliardi di dollari. Lo hanno reso noto oggi le due aziende in un comunicato congiunto. L’operazione darà vita al principale operatore statunitense per numero di abbonati nei servizi di televisione via cavo e banda larga, superando Comcast. Secondo i termini dell’accordo, la nuova entità manterrà il nome di Cox Communications. L’amministratore delegato di Charter, Chris Winfrey, resterà in carica, mentre il numero uno di Cox Enterprises, Alex Taylor, assumerà il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione. Cox Enterprises, che resterà una società privata controllata dalla famiglia Cox, otterrà una partecipazione del 23 per cento nella nuova compagnia, oltre a un pagamento in contanti di 4 miliardi di dollari. L’intesa prevede anche che Charter rilevi il pacchetto azionario di Liberty Media, la holding di John Malone, in un’operazione interamente in azioni annunciata lo scorso autunno. Il valore complessivo della fusione, pari a 34,5 miliardi di dollari, include circa 12 miliardi di dollari di debito assunto da Cox.
Fonti vicine al dossier citate da “Axios” riferiscono che le trattative tra le due società sono entrate in una fase avanzata nei mesi scorsi, spinte anche dall’uscita di scena di Malone. Le approvazioni da parte dei rispettivi consigli di amministrazione sono arrivate nella giornata di ieri, 15 maggio. Più di dieci anni fa, Cox era stata vicina a una fusione con Time Warner Cable, operazione poi sfumata e che aveva aperto la strada all’ascesa di Charter. A margine dell’accordo, Charter ha promesso la creazione di una fondazione filantropica da 50 milioni di dollari e di un fondo di sostegno ai dipendenti da 5 milioni, entrambi modellati su iniziative preesistenti di Cox. La fusione potrebbe avere un impatto sull’occupazione, con alcuni esuberi attesi. Le altre attività di Cox Enterprises, tra cui il sito “Axios” e la piattaforma Autotrader, non saranno direttamente coinvolte. Secondo osservatori di mercato, l’accordo potrebbe spingere Comcast a rispondere con un’offerta concorrente per Cox Communications o a cercare di influenzare i regolatori antitrust a Washington. Tuttavia, l’amministratore delegato di Comcast, Brian Roberts, non gode attualmente del favore dell’amministrazione del presidente Donald Trump.
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