Rinnovo CCNL Enti Locali 2022-2024: lavoro durante festivo, turno notturno e riposi compensativi
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Il nuovo Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dedicato al personale degli Enti Locali per il triennio 2022-2024 introduce una serie di modifiche rilevanti destinate a incidere sulla quotidianità di migliaia di lavoratrici e lavoratori della pubblica amministrazione territoriale: scopriamo le novità dedicate al lavoro durante giorno festivo, al turno notturno e ai riposi compensativi.
L’intesa, raggiunta tra ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e le organizzazioni sindacali CISL, UIL e CSA (la CGIL non ha firmato), riguarda centinaia di migliaia di lavoratori di regioni, province, comuni, enti locali e camere di commercio. Qui l’approfondimento con tutte le novità generali introdotte.
Una delle aree in cui le novità risultano più significative riguarda la regolazione delle attività svolte nei giorni festivi, nei festivi infrasettimanali e nelle giornate feriali non lavorative. Si tratta di aspetti che incidono non solo sulla retribuzione, ma anche sulla gestione dei turni e dell’equilibrio tra vita professionale e vita privata, temi sempre più centrali anche per il settore pubblico.
Il nuovo contratto dedica un intero articolo – il 26 – a disciplinare in modo dettagliato i casi in cui il dipendente presta attività oltre i consueti schemi di lavoro settimanale. Le indicazioni prevedono compensi specifici, maggiorazioni e regole chiare per il recupero delle ore lavorate nei giorni solitamente destinati al riposo.
Riposo settimanale non fruito: arrivano nuove garanzie
Una delle disposizioni più rilevanti riguarda i casi in cui, per esigenze di servizio, un dipendente è chiamato a rinunciare al proprio riposo settimanale. In queste circostanze, il CCNL stabilisce che ogni ora di lavoro effettuata venga compensata con una maggiorazione del 50% rispetto alla normale retribuzione oraria prevista dal contratto precedente.
Oltre all’aspetto economico, la norma tutela anche il diritto a un periodo adeguato di recupero: il lavoratore ha infatti diritto a un riposo compensativo di almeno 24 ore consecutive. Questo intervallo deve essere concesso preferibilmente entro due settimane, e comunque non oltre i due mesi successivi. Una clausola che mira a prevenire accumuli eccessivi di ore lavorate e a garantire tempi certi di recupero psicofisico.
Festivi infrasettimanali: scelta tra riposo o retribuzione aggiuntiva
Il contratto affronta poi il tema delle prestazioni svolte nei giorni festivi che cadono in mezzo alla settimana. In queste giornate, il dipendente può scegliere tra due possibilità:
-
usufruire di un riposo compensativo equivalente,
-
oppure ricevere il compenso previsto per il lavoro straordinario festivo, comprensivo delle relative maggiorazioni.
In questo modo viene riconosciuta una certa flessibilità, lasciando al lavoratore la possibilità di valutare cosa sia più conveniente in base alle sue esigenze personali o alla gestione del proprio orario di lavoro.
Cinque giorni lavorativi: come viene retribuito il lavoro nella giornata “libera”
Per i dipendenti che seguono un’organizzazione settimanale articolata su cinque giorni, la giornata che normalmente risulta non lavorativa riceve una tutela specifica. Se in quel giorno si rende necessario svolgere attività lavorativa, il dipendente può richiedere un riposo equivalente oppure ricevere la retribuzione per lavoro straordinario non festivo.
La previsione evita che, a causa della particolare distribuzione dell’orario settimanale, le lavoratrici e i lavoratori si trovino a svolgere attività aggiuntiva senza un giusto riconoscimento economico o temporale.
Maggiorazioni accumulabili: un incentivo per chi affronta turni impegnativi
Un aspetto interessante del nuovo contratto è la possibilità di cumulare la maggiorazione legata alla mancata fruizione del riposo settimanale con altri compensi accessori. Ciò permette di valorizzare maggiormente la disponibilità del personale a coprire turni complessi o imprevisti.
Questa clausola potrebbe avere ricadute positive soprattutto nei settori in cui la continuità del servizio è essenziale, come la polizia locale, i servizi sociali, la protezione civile o la gestione delle emergenze.
Notturni e festivi: aumentano le percentuali
Il contratto interviene anche sul lavoro ordinario svolto in orario notturno o festivo, introducendo due tipi di maggiorazioni:
-
20% sulla retribuzione oraria per chi lavora, in via ordinaria, di notte o nei giorni festivi;
-
30% nel caso di attività resa in condizioni “notturno-festive”, cioè quando le due situazioni si sovrappongono.
In sintesi questi incrementi economici riconoscono la particolare gravosità di turni spesso difficili da gestire, soprattutto per chi opera in servizi essenziali attivi 24 ore su 24.
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