Delpini: «Portare Gesù, l’unico che offre speranza di vita eterna»



Più di 2000 – per la precisione 2413 – Ministri straordinari della Comunione eucaristica provenienti da ogni zona della Chiesa ambrosiana si sono riuniti in Duomo per il loro Giubileo diocesano, vivendo con l’Arcivescovo questo momento di grazia e acquistando l’indulgenza giubilare con la penitenza, l’ascolto, accostandosi al Sacramento della riconciliazione, ricevendo l’Eucaristia, pregando secondo le intenzioni del Papa e compiendo un gesto di carità attraverso un’offerta a favore del Fondo Schuster – Case per la gente.
Un incontro atteso, aperto dal saluto di monsignor Fausto Gilardi, responsabile del Servizio per la Pastorale Liturgica e penitenziere maggiore della Cattedrale, che ha avuto lo stesso titolo della Bolla di indizione dell’Anno santo scritta da papa Francesco, Spes non confundit.
Dopo il ricordo del Battesimo – per cui l’Arcivescovo, lo stesso monsignor Gilardi e don Giuseppe Como, vicario episcopale di Settore, percorrono le navate aspergendo i fedeli con l’acqua benedetta per mettere in evidenza che ogni ministerialità nella Chiesa è espressione della vocazione battesimale – l’ascolto della Parola e l’omelia dell’Arcivescovo hanno avuto il senso di un invito a tornare alle ragioni profonde dell’essere Ministri straordinari.
Portare Gesù
«Sono molti i motivi di preoccupazione, per la vita, per la salute e il futuro, per dove va il mondo, per cosa ci aspetta, per sé e per i familiari. Preoccupazione anche quando si constata la solitudine, la condizione fisica di coloro a cui si porta la comunione. Di fronte alle preoccupazioni si ha, talvolta, la tentazione di cercare una soluzione, soprattutto, nella visita ai malati, agli anziani, nello specifico ministero attraverso il quale voi avete trovato il modo di essere utili e di dare sollievo a chi ha bisogno di essere ascoltato», sottolinea l’Arcivescovo, che aggiunge.: «Date sollievo perché riuscite a fare compagnia, a essere una visita che, con regolarità, conferma la sollecitudine della Chiesa Così la solitudine viene spezzata da queste visite regolari con una presenza che viene da fuori, mentre in casa qualche volta si vive in modo pesante, noioso e di malumore».
«Di fronte alle preoccupazioni c’è questo vostro servizio prezioso e, tuttavia, tutti siamo convinti che sia il sollievo di un momento, un poco di compagnia che non risolve i problemi. Il Signore dice di non preoccuparci – prosegue monsignor Delpini in riferimento alla pagina del Vangelo di Luca appena proclamato -, ma come si fa?». La risposta è immediata. «Il vostro Ministero lo rivela con grande evidenza, ed è importante ritrovare la coscienza di questa grazia che riceviamo. Il vostro gesto è di gentilezza e di amicizia, ma voi portate Gesù, la presenza dell’unico Salvatore che offre speranza di vita eterna».
La consapevolezza del mistero
Da qui la raccomandazione a «concentrare l’attenzione su questo servizio, cercando il Regno di Dio». «Qualche volta il gesto della comunione sembra scorrere via come fosse irrilevante e non si vede la consapevolezza del mistero: perciò, quando svolgete il vostro ministero, siate gentili, pazienti, ma soprattutto offrite Gesù, aiutate le persone ad accoglierlo come ciò che è veramente necessario: voi incontrare persone – magari dei santi – che vi aspettano per questo. L’Eucaristia non è un’occasione per scambiare due parole con il Ministro straordinario che deve certamente parlare, ma per far capire che porta Gesù. Voi portate nelle mani il Regno di Dio che è Gesù risorto e lo consegnate perché sia risurrezione e vita per tutti».
Poi, la professione di fede, l’adorazione eucaristica, il tempo del silenzio, la preghiera e la benedizione con il Santissimo sacramento. Alla fine c’è ancora tempo per un ringraziamento da parte del vescovo Mario ai presenti e, idealmente, a tutti i 9000 Ministri che operano in Diocesi: «Anch’io, tante volte, visitando una comunità, ascoltando le difficoltà e i problemi, mi chiedo cosa posso fare. Posso dare Gesù, celebrare l’Eucaristia. Desidero che questa stessa consolazione vi accompagni sempre».
Arrivano così anche un annuncio e un appello. «Il prossimo 19 ottobre, nel pomeriggio, celebreremo l’istituzione del primo gruppo di coloro che hanno compiuto il percorso dei Ministeri istituiti dell’Accolitato, del Lettorato, del Catechista. I Ministeri che papa Francesco ha raccomandato perché qualifichino forme di servizio e di responsabilità nella Chiesa. Chi si sentisse nella condizione di intraprendere questo servizio, d’accordo con il proprio parroco e compiendo il discernimento, si faccia avanti».
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