F1 Il Film Recensione


Lo scorso 25 giugno è uscito l’attesissimo F1 Il Film, diretto da Joseph Kosinski e con protagonisti Brad Pitt e Damson Idris. Il film vanta tra i suoi produttori anche il sette volte campione del mondo e attuale pilota Ferrari, Lewis Hamilton.
Sin dal suo annuncio, F1 Il Film ha attirato grande attenzione, sia per l’ambizioso obiettivo di raccontare la Formula 1 moderna da un punto di vista inedito, sia per il cast di altissimo livello, tanto da introdurre le scene più iconiche del film dentro il videogioco di F1 2025. Oltre a Brad Pitt, il film vede la partecipazione di attori come Javier Bardem e Tobias Menzies, mentre la colonna sonora è firmata dal celebre Hans Zimmer.
Il film è arricchito anche da numerosi cameo d’eccezione, tra cui lo stesso Lewis Hamilton, Charles Leclerc, il team principal della Mercedes Toto Wolff e quello della Ferrari, Fred Vasseur.
Questa la sinossi di F1 Il Film:
Il pilota ultracinquantenne Sonny Hayes non bada più al circuito in cui corre, pensa solo ad accelerare e arrivare primo: grande promessa della Formula Uno in gioventù, dopo un incidente spaventoso si è allontanato dalle luci della ribalta per rimanere libero da ogni vincolo. Quando l'ex compagno di scuderia e amico Ruben lo contatta per tornare in Formula Uno e salvare la situazione del suo team APEXGP, Sonny inizialmente rifiuta. Poi ci ripensa e torna a salire su una monoposto, come seconda guida di Joshua, un talentuoso giovane pilota dominato da irruenza e arroganza[caption id="attachment_1101707" align="alignnone" width="1200"]

F1 Il Film, come è andata?
Se da un lato F1 Il Film mi ha lasciato piacevolmente sorpreso, pur con alcune perplessità, grazie alla costruzione del personaggio interpretato da Brad Pitt e a una colonna sonora (sia originale che non) capace di accompagnare efficacemente lo spettatore nelle vicende narrate, da fan della Formula 1 e, ahimè, da ferrarista non posso nascondere di essere rimasto profondamente deluso. Inizialmente, nutrivo la speranza di trovarmi davanti a un prodotto capace di unire qualità cinematografica e realismo tecnico, soprattutto nelle sequenze in pista (e in parte è riuscito in questo intendo) e nella rappresentazione della costruzione della monoposto. Speravo in qualcosa che si avvicinasse al livello di Rush, il film di Ron Howard che racconta la leggendaria rivalità tra James Hunt e Niki Lauda con grande attenzione storica e tecnica. Purtroppo, la realtà è stata ben diversa: F1 Il Film si discosta parecchio da quel tipo di approccio, scegliendo una direzione più spettacolare e meno ancorata al rigore tecnico che i fan più appassionati della categoria, come me, si aspettavano, insomma un film che sa tanto di Hollywood e molto poco di Formula 1. Per poter analizzare a fondo tutto ciò che, secondo me, non funziona in F1 Il Film - e credetemi, c’è tanto da dire - inizierò concentrandomi sugli aspetti tecnici e regolamentari legati al mondo della Formula 1, per poi passare al livello di realismo generale che il film riesce (o meglio, non riesce) a trasmettere. L’obiettivo non è solo criticare, ma offrire uno sguardo da appassionato su come F1 Il Film avrebbe potuto e dovuto rendere giustizia a uno sport così complesso, affascinante e profondamente tecnico. Vedendo la mancanza di tutto questo non vedo il senso di chiamarlo F1 Il Film: avrebbe avuto molto più senso, anche come stile, farlo diventare un film su qualsiasi altro genere di corse (dove certe cose avrebbero avuto molto più senso) o farlo diventare il prossimo Fast and Furious. [caption id="attachment_1101708" align="alignnone" width="1200"]
Regolamenti e tecnica, assenze pesanti
Il film parte in maniera tanto spettacolare quanto… male. F1 Il film si apre mostrandoci il personaggio di Sonny Hayes che sta per salire su una Porsche 911 allestita per le gare di GT3 che in quel momento corre la 24 ore di Daytona, una delle gare di durata più importanti del campionato Nordamericano e tra le gare di durata in generale. Nelle competizioni a ruote coperte le sportellate sono concesse, ma non nella maniera in cui le fa Sonny che sono totalmente volontarie, scorrette e volute; l'unico caso in cui le sportellate sono tollerate è quando sono involontarie ed esse non rovinino la gara del proprio avversario, nella realtà ciò sarebbe dovuto essere punito con una penalità e purtroppo i casi del genere sono tanti nel corso del film. La prima gara a Silverstone fila più o meno liscia, e il contatto tra i Hayes e Pearce è un qualcosa di fattibile, I problemi iniziano dal Gran Premio di Ungheria, dove già dopo il primo contatto sarebbe dovuto finire sotto investigazione. Farlo di proposito e ignorare le bandiere blu avrebbe dovuto comportare la squalifica e una penalità per la gara successiva non solo a Sonny, ma anche al team, per la gravità dei fatti. Passiamo ora al Gran Premio d'Italia, gara che si corre sullo storico tracciato di Monza e che, per noi ferraristi, è legata ad alcuni dei ricordi più dolci della Formula 1 contemporanea. Se in Ungheria Sonny aveva già combinato diversi pasticci, a Monza mette davvero la ciliegina sulla torta. Inizia ignorando vari team order relativi alla scelta delle gomme, cosa che nella realtà, specie in condizioni così incerte, vede sempre il pilota avere l’ultima parola. Inoltre, è inverosimile che su una pista dove si gira in gara sull’1:20 di media, un pilota possa rimanere fermo nella sua piazzola per capriccio: è qualcosa di totalmente irreale. Per non parlare dell’unsafe release che Sonny compie ai danni di Verstappen: nella realtà, visti anche i suoi precedenti, avrebbe rimediato una penalità pesantissima. Il film, inoltre, sembra avere seri problemi con il concetto di bandiera blu. In gara, queste scattano a prescindere da chi sia l’auto dietro: che si tratti di un altro team o del tuo compagno di squadra, ti devi spostare dalla traiettoria e lasciarlo passare. Purtroppo, questo è stato l’andazzo generale del film dal punto di vista regolamentare. E in uno sport come la Formula 1, questo aspetto non può essere ignorato. È come se in un film sul calcio ci si dimenticasse che solo il portiere può toccare la palla con le mani. [caption id="attachment_1101709" align="alignnone" width="1013"]
La questione tecnica
Sotto questo punto di vista la Formula 1, ma in realtà tutti gli sport che fanno uso di prototipi, risulta estremamente complessa e costosa. Nel corso della sua storia, sono state adottate diverse misure per ridurre i costi e permettere ai nuovi team di essere competitivi fin da subito. Per contenere le spese di produzione di F1 Il Film, si è deciso di utilizzare una vettura di Formula 2, serie cadetta e percorso di preparazione per i piloti che puntano alla Formula 1 o che comunque aspirano a correre ai massimi livelli. Su questa monoposto sono stati montati delle pance laterali e degli alettoni anteriori e posteriori simili a quelli di una F1, utilizzati nelle scene in cui la vettura è ferma ai box o in quelle create appositamente per il film. [caption id="attachment_1101716" align="alignnone" width="1200"]


Realismo
Assolutamente no, non c’è nulla di realistico in F1 Il Film. Ci sono moltissimi aspetti che non funzionano, sia dal punto di vista regolamentare e tecnico, sia da quello narrativo. I personaggi, per quanto potenzialmente interessanti, risultano poco credibili. È semplicemente irrealistico che un uomo vicino ai 60 anni possa tornare a correre in Formula 1 ai massimi livelli. Ancora più imbarazzante è la scrittura del Team Principal della APEX GP, ridotto a una macchietta completamente inutile nell’economia del film. Le uniche scene che sembrano davvero funzionare sono quelle non scritte dal regista o dallo sceneggiatore. Per le sequenze di gara con protagoniste le due APEX GP, infatti, è stato deciso di utilizzare immagini reali (prese dalle due Alpine) successivamente modificate in post-produzione con le livree fittizie del team. Il risultato visivo è buono, ma si tratta più di merito della tecnica che della scrittura. Purtroppo, le note positive finiscono qui. Pearce è un personaggio totalmente stereotipato, e il media day in cui viene presentato Sonny è qualcosa che nella Formula 1 moderna non potrebbe mai esistere. [caption id="attachment_1101715" align="alignnone" width="1013"]

Le considerazioni finali
F1Il Film si rivela, purtroppo, un prodotto a dir poco mediocre. Gli errori tecnici e regolamentari sono numerosi, la costruzione dei personaggi è banale e stereotipata, e la regia presenta diverse incongruenze evidenti, come nel caso delle livree delle vetture degli altri team: in alcune scene compaiono quelle del 2023, in altre quelle del 2024, creando una confusione temporale inspiegabile. La sceneggiatura, poi, contribuisce a rafforzare l'impressione di trovarsi di fronte a un film più adatto a raccontare una storia ambientata nel mondo della NASCAR che non in quello, ben più complesso e sofisticato, della Formula 1. Il risultato finale è un’opera che portava con sé aspettative altissime, ma che finisce per deluderle tutte, soprattutto agli occhi dei veri appassionati del Circus.L'articolo F1 Il Film Recensione proviene da GameSource.
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