Fusione nucleare: dagli scarti atomici nasce il carburante del futuro

Settembre 2, 2025 - 19:00
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Fusione nucleare: dagli scarti atomici nasce il carburante del futuro

Scienziati del Los Alamos National Laboratory negli Stati Uniti hanno sviluppato un nuovo sistema capace di trasformare scorie nucleari in combustibile per esperimenti di fusione, affrontando uno dei principali ostacoli alla realizzazione di questa forma di energia, ossia la scarsità di trizio. Il progetto, guidato dal fisico Terence Tarnowsky, punta a produrre questo isotopo radioattivo dell’idrogeno attraverso un acceleratore a sali fusi, aprendo la strada a una produzione sicura e potenzialmente commerciale di carburante per reattori a fusione.

Il trizio, noto anche come idrogeno pesante, si forma naturalmente nell’atmosfera superiore, ma le quantità presenti sulla Terra sono minime. Oggi se ne stimano appena 25 chilogrammi a livello globale, la maggior parte dei quali è residuo delle centrali nucleari e non è disponibile per usi energetici. Per comprendere la portata del problema, un impianto a fusione da 2 gigawatt avrebbe bisogno ogni anno di circa 112 chilogrammi di trizio, quasi cinque volte l’intera riserva mondiale attuale.

Per ovviare a questa carenza, i ricercatori hanno studiato un sistema in cui un acceleratore di particelle colpisce sali di litio fusi, generando neutroni che innescano reazioni capaci di produrre nuovo trizio. Un metodo che, oltre a fornire combustibile, permette di “riciclare” tonnellate di combustibile esausto proveniente da reattori commerciali, trasformando così un problema di smaltimento in una risorsa per l’energia pulita.


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Redazione Redazione Eventi e News