“Fermiamo la barbarie”: presidio davanti alla prefettura a sostegno della Global Sumud Flotilla


Genova. Genova torna in piazza per fermare la strage a Gaza. Dopo l’enorme manifestazione di sabato 30 agosto, con migliaia di persone che hanno partecipato a un corteo con fiaccole e luci per salutare il viaggio della Global Sumud Flotilla, sabato 6 settembre si terrà un presidio davanti alla prefettura a sostegno della pace in Palestina e della missione appena partita.
Global Sumud Flotilla, sabato 6 settembre presidio davanti alla prefettura
La manifestazione è organizzata dalla Cgil a livello nazionale, e a Genova l’appuntamento alle 17.30 in largo Lanfranco è rivolto a lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, studenti e studentesse, il mondo associativo, artisti, intellettuali e giornalisti.
“Fermare la barbarie” è lo slogan scelto per la mobilitazione “contro una delle più gravi negazioni del diritto internazionale perpetrato ai danni della popolazione palestinese”, come sottolinea la Cgil. C’è inoltre in questi giorni grande preoccupazione per le dichiarazioni del governo israeliano sulla missione di pace della Flotilla.
La reazione del governo israeliano e la risposta dei portuali
Il ministro della sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, ha infatti annunciato che i volontari a bordo della Global Sumud Flotilla che tentano di rompere il blocco israeliano su Gaza, navigando in maniera pacifica in acque internazionali, verranno trattati come terroristi, con minaccia di arresto: “Affronteranno tutte le conseguenze delle loro azioni”.
I portuali del Calp, insieme con Usb, hanno già annunciato che se anche uno soltanto dei volontari verrà ferito o arrestato e che se le tonnellate di derrate alimentari raccolte non verranno consegnate “bloccheremo il porto a livello europeo, non passerà neanche più un chiodo”.
Le richieste della Cgil: “Stop alla consegna di armi e ingresso per aiuti umanitari”
La Camera del Lavoro di Genova, che organizza la mobilitazione nazionale di sabato prossimo, consegnerà in prefettura un documento nel quale si ribadiscono le richieste avanzate dalla Confederazione sindacale internazionale: interrompere la consegna di armi, raggiungere un cessate il fuoco, garantire l’ingresso immediato e illimitato degli aiuti umanitari, rilasciare tutti gli ostaggi e i prigionieri politici, riconoscere lo Stato di Palestina, porre fine all’occupazione, interrompere il commercio con gli insediamenti illegali e rafforzare la democrazia per costruire una pace duratura.
La Cgil si richiama anche all’iniziativa della Ces e delle federazioni europee di categoria, che hanno chiesto alla Commissione europea di “sospendere l’Accordo di associazione Ue-Israele e interrompere ogni commercio di beni prodotti negli insediamenti illegali”.
Tra le prime adesioni al presidio di sabato: Anpi Genova, Giuristi Democratici, Music for Peace, Legambiente Liguria, Libera Genova e Liguria, Acli Liguria, Arci, Rete Studenti Medi Liguria e Genova, Sinistra Universitaria Udu Genova, Auser Genova e Liguria, Coordinamento Democrazia Costituzionale.
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