I segni di Pietro e il compito di “confermare i fratelli”

I segni di Pietro. “La lana degli agnellini del Pallio che indossa Leone XIV (così come i vescovi metropolitani a cui viene consegnato il 24 giugno per la Festa di Santa Agnese) richiama il vescovo come buon Pastore e insieme, l’Agnello crocifisso per la salvezza dell’umanità- spiega don Fortunato Di Noto, sacerdote siciliano fondatore e presidente dell’Associazione Meter-. Il Papa ha ricevuto anche l’anello-sigillo, con la sua valenza specifica che autentica radicalmente la fede, compito affidato a Pietro di confermare i suoi fratelli (cf. Lc 22, 32), compito che dunque è trasmesso anche a Papa Leone XIV”. Prosegue don Di Noto: “E’ quella lana del pallio che mi suggestiona; sono quegli agnellini che ‘viaggiano’, accuditi amorevolmente, dalla Basilica di Sant’Agnese fino al monastero delle Benedettine di Santa Cecilia, a Trastevere, e che vengono accolti con il canto ‘Isti sunt agni novelli’, e trattati con cura e amore anche allattandoli con il biberon, che mi commuove e che mi richiama alla Chiesa che è dei piccoli e i piccoli sono della Chiesa, da sempre. Non entro nel merito della tradizione, antica e ricca di significato simbolico“.
Simboli di Pietro
Aggiunge don Di Noto: “Il fatto che da secoli, il Papa e i Vescovi metropoliti portano ‘sulle spalle’ il pallio, realizzato dalla lana degli agnellini è il simbolo che li pone ad essere non lupi, ma Agnello con gli agnellini. Il pallio è il simbolo di un ‘compito pastorale’ che deve partire dagli agnellini del gregge. Non dobbiamo dimenticarlo. Portare gli agnellini sul petto, come una madre li custodisce i suoi piccoli sul petto“. Giovanni Crisostomo, scriveva: “Ma se tu non vai come agnello, ma vai come lupo tra i lupi, il Signore non ti protegge: difenditi da solo”. Cioè: “Quando il predicatore si crede troppo intelligente o quando quello che ha la responsabilità di portare avanti la parola di Dio vuol fare il furbo”. E magari pensa: “Ah, io me la cavo con questa gente!”, allora “finirà male”, oppure “negozierà la parola di Dio: ai potenti, ai superbi”. Lo ricordava Papa Francesco il 14 febbraio 2017. Sottolinea don Di Noto: “L’agnello è un simbolo ricco di significato nei Padri della Chiesa, che lo utilizzano per esprimere la natura di Cristo, la sua innocenza, il suo sacrificio e il suo ruolo di pastore per i fedeli. I potenti del mondo, ed è doveroso che sia così, erano presenti alla celebrazione eucaristica dove Papa Leone XIV ha iniziato il suo pontificato e hanno visto questi due segni-simbolo. L’anello del pescatore e il pallio, simboli piccoli e semplici, ma potenti e non negoziabili. Gli agnellini, soprattutto quelli feriti, ce lo chiedono e la ‘rete di Pietro’ deve ancora pescare gli uomini alla salvezza in Gesù Cristo. Ecco il compito-mandato missionario ed evangelizzatrice della Chiesa“.
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