Il mauritano Sidi Ould Tah è il nuovo presidente della Banca africana di sviluppo

Il mauritano Sidi Ould Tah è stato eletto presidente della Banca africana di sviluppo (Afdb). Tah è stato votato dal Consiglio dei governatori della Banca, composto dai ministri delle Finanze e dell’Economia o dai governatori delle banche centrali degli 81 Paesi membri – regionali e non regionali – del Gruppo bancario, riuniti oggi ad Abidjan. Tah succede al nigeriano Akinwumi Adesina, in carica dal 2015. I risultati sono stati annunciati da Niale Kaba, ministro della Pianificazione e dello sviluppo della Costa d’Avorio e presidente del Consiglio dei governatori. Di nazionalità mauritana, Tah vanta oltre 35 anni di esperienza nella finanza africana e internazionale. È stato presidente della Banca araba per lo sviluppo economico in Africa (Badea) per 10 anni a partire dal 2015, dove ha guidato una trasformazione completa che ha quadruplicato il bilancio della Banca, le ha garantito un rating AAA e l’ha posizionata tra le banche di sviluppo con il miglior rating focalizzate sull’Africa. Ex ministro degli Affari economici e delle Finanze della Mauritania, Tah ha ricoperto ruoli di alta responsabilità in istituzioni multilaterali e ha guidato la risposta alle crisi, la riforma finanziaria e la mobilitazione di risorse innovative per l’Africa, tra cui l’istituzione del programma di capitale richiamabile Badea da 1 miliardo di dollari per le banche multilaterali di sviluppo africane.

Gli altri candidati alle elezioni erano il senegalese Amadou Hott, che ha ricoperto la carica di ministro dell’Economia, della Pianificazione e della Cooperazione del Senegal dal 2019 al 2022; lo zambiano Samuel Munzele Maimbo attualmente vicepresidente della Banca mondiale per il bilancio, la revisione delle performance e la pianificazione strategica; il ciadiano Abbas Mahamat Tolli, ex governatore della Banca degli Stati dell’Africa Centrale (Beac); la sudafricana Bajabulile Swazi Tshabalala, ex vicepresidente senior dell’Afdb, che era anche l’unica candidata donna. L’elezione del successore di Adesina è avvenuta in un contesto segnato dalle gravi difficoltà economiche e finanziarie in cui versa il continente, i cui governi – fortemente indebitati – sono alla ricerca di nuove fonti di finanziamento per finanziare i loro progetti di sviluppo, soprattutto a fronte delle sfide senza precedenti dovute ai tagli ai finanziamenti da parte dell’amministrazione Usa. Washington ha già annunciato, infatti, tagli per 555 milioni di dollari di finanziamenti alla Banca e al suo Fondo africano di sviluppo, che offre finanziamenti a basso costo alle nazioni povere del continente. Il nuovo presidente dell’Afdb, in tal senso, sarà chiamato a convincere gli Stati Uniti a ripristinare i finanziamenti, oltre a cercare fondi aggiuntivi da membri non regionali della Banca come la Cina o le monarchie del Golfo come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, in cambio di maggiore voce in capitolo nelle decisioni. Con un portafoglio di 318 miliardi di dollari, l’Afdb è la più grande istituzione finanziaria per lo sviluppo in Africa, il cui principale azionista è la Nigeria. Il prossimo round di rifinanziamento dell’Adf, che si tiene ogni tre anni, è previsto per il prossimo novembre e l’obiettivo è di raccogliere 25 miliardi di dollari, in aumento rispetto agli 8,9 miliardi di dollari del round precedente.

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