In bici in sicurezza e comodità: gli attacchi manubrio ammortizzati

Gli attacchi manubrio ammortizzati per la bicicletta assorbono le vibrazioni e migliorano il comfort su ogni tipo di terreno. Sceglierli con criterio significa ottimizzare la guida in base allo stile di pedalata e al contesto d’uso…
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Dopo gli attacchi delle selle ammortizzati, di cui abbiamo già scritto, tratteremo in questo articolo gli attacchi manubrio ammortizzati. Infatti, con l’avvento delle biciclette gravel – ma non solo di quelle – gli attacchi manubrio ammortizzati stanno avendo un crescente successo.
Non si tratta naturalmente della sostituzione di una forcella ammortizzata, come nelle mountain bike, ma di un compromesso fra l’estremamente rigido sistema degli attacchi manubrio (detti anche pipe) normali e quello estremamente fluttuante delle forcelle delle mountain bike.
In tutti i compromessi occorre accettare pregi e difetti per valutare se la scelta è adatta alle nostre esigenze o per scegliere quella che meglio vi si adatta. Nei compromessi occorre sapere che alcuni modelli di pipe generano un leggero aumento della massa dell’oggetto, che non riscuote le simpatie dei puristi delle linee filanti.
Attacco manubrio ammortizzato: vediamo in dettaglio cos’è e come funziona
Si tratta di un componente ideato per assorbire le vibrazioni che arrivano dalle asperità del suolo e che, attraverso la ruota anteriore, si propagano fino ai polsi e alle braccia del ciclista.
Attraverso lo smorzamento di queste vibrazioni si ottiene un significativo miglioramento del comfort di guida e una significativa riduzione dell’affaticamento dei muscoli, a tutto vantaggio del controllo del percorso.
In alcuni casi il principio di funzionamento prevede che lo smorzamento delle vibrazioni avvenga grazie alla lunghezza della leva del sistema costituito dalla pipa.
Solo per dire che, a differenza della forcella ammortizzata, che sfrutta le molle (metalliche o ad aria) dell’ammortizzatore e che quindi lavora molto bene anche con posizioni delle mani vicine all’asse del piantone, per avere buoni risultati con l’attacco manubrio ammortizzato abbiamo bisogno di essere quanto più possibile disassati.
In genere nelle bici da strada, nelle gravel o nelle bici da cicloturismo è facile avere lunghezze della p-pa a partire da 50/60 mm che funzionano correttamente.
Questo incide in maniera significativa sulla posizione in sella, specie se si è stati regolati dopo la visita del biomeccanico. Ma di nuovo si ricade nel discorso che, se non si ricercano le grandi prestazioni, alcuni compromessi sono accettabili.
Oppure, si deve chiedere al biomeccanico di considerare anche la posizione in funzione della lunghezza della nuova pipa.
Pro e contro di questi sistemi
Tra i principali vantaggi c’è un aumento del comfort su terreni leggermente sconnessi, come le strade sterrate, prolungando la possibilità di pedalare con meno affaticamento, limitando gli indolenzimenti tipici specie delle mani e dei polsi.
Di contro avremo un aumento di peso e un costo maggiore, seppur entrambi ampiamente inferiori a una qualsiasi forcella ammortizzata e, naturalmente, una diversa sensibilità nella guida della bicicletta (non in tutti i casi presi in esame).
Ritengo che quest’ultimo aspetto, in alcune discipline, specie non agonistiche, sia del tutto trascurabile a fronte dell’aumento del comfort.
Un altro vantaggio è una minore manutenzione, che può avere un senso nelle attività normali, ma che diventa importantissimo nei viaggi lunghi, specie in posti dove non si dispone di tecnologia adeguata.
Alcune considerazione sui prodotti in commercio
Vediamo adesso alcuni prodotti in commercio, tra quelli che mi sono sembrati più interessanti. Si differenziano per molti aspetti, geometrie e costi.
Occorre dire che se a oggi si tratta di attrezzature poco diffuse, probabilmente avranno una rapida diffusione e, come per i reggisella, si potrà spaziare da prodotti a bassissimo costo fino a modelli che superano le centinaia di euro.
Sul prezzo vale una nota: l’uscita di nuovi modelli spesso abbassa il costo di quelli precedenti. Inoltre il mercato online offre grandi offerte, soprattutto sugli ultimi pezzi. Occorre tenere gli occhi aperti. E leggere le conclusioni a fine articolo.
Cominciamo da quelli a parallelogramma
Meroca Shock Absorber
Attacco a parallelogramma, una sola lunghezza da 90 mm, un rise di +7 gradi e la possibilità scegliere una delle 4 molle disponibili, in funzione del peso e delle esigenze del ciclista. Sui canali online i prezzi sono a partire da 40 euro circa.
Attacco Manubrio ammortizzato Kinekt
Prodotto dalla statunitense Cirrus Cycles di Washington, l’attacco manubrio Kinekt è progettato per essere installato su manubri con diametro standard da un ottavo di pollice, con diametro del morsetto da 31,8 mm.
L’inclinazione è di 7 gradi positiva ed è disponibile in tre lunghezze: 90 mm, 105 mm e 120 mm. il modello con inclinazione positiva di 30 gradi ha una lunghezza di 100 mm, è usato tipicamente su city bike (esteticamente inguardabile).
18-20 mm di escursione verticale. La confezione include 3 molle: soft, media (installata) e dura. Il peso oscilla tra 465 e 510 grammi, per una spesa di circa 195 euro.
Vecnum freeQence
Modello a paralleogramma a 4 perni con un’escursione sia positiva (20 gradi) che negativa (10 gradi), Lunghezze fra 90 e 120 mm, peso (molto) contenuto in 287/317 grammi.
Rispetto al modello con il perno vicino in cannotto, non risente dell’effetto della rotazione del manubrio in fase di ammortizzazione. Ciò rende l’assorbimento delle vibrazioni indipendente dalla lunghezza dell’attacco manubrio e, quindi, risulta più indicato anche per manubri flat o con backsweep accentuati.
Regolazione di carico con brugola esterna senza cambiare elastomeri, che lascia la possibilità di regolazioni di fino anche durante la marcia. Anche in questo caso costo importante intorno ai 300 euro.
Fuori da coro, senza parti in movimento
Fsa Ns Vas
L’effetto c’è, ma non si vede. Si tratta di una versione particolare, sostanzialmente senza parti in movimento imperniate o incernierate. In questo modello un elastomero in tre gradazioni di durezza differenti interno all’attacco assorbe le vibrazioni, fino al 47% in più rispetto a un attacco rigido.
Un ulteriore compromesso fra la resa e l’estetica con un costo abbastanza contenuto. Anche in questo caso diverse lunghezze (80-90 e 100 mm) dell’attacco per andare incontro alle esigenze dei ciclisti.
Peso 290 grammi e inclinazione negativa -6 gradi, fortemente indirizzato a bici da strada o da gravel. Costo intorno a 140 euro.
Modelli incernierati vicino al tubo dello sterzo
Redshift ShockStop Stem
Anche questo, come il modello Fsa, esteticamente molto piacevole assomiglia a un attacco tradizionale, ma segue un principio meccanico diverso da Fsa. È disponibile con lunghezze che vanno da 55 a 120 mm, una escursione verticale di 20 mm e un rise da -6 a +6 gradi fino a 30 gradi (forse utile, ma esteticamente improponibile).
Lo stelo mobile è incernierato verso il tubo forcella e si appoggia su elastomeri di 5 resistenze diverse a seconda del peso del ciclista e del suo stile di guida.
Possibile avere diverse dimensioni dei diametri degli attacchi da specificare nell’ordine. Con l’aumento della lunghezza dell’attacco si accentua la rotazione del manubrio in fase di ammortizzazione. Costi abbastanza importanti, a partire da poco sotto i 180 euro.
Cane Creek eeSilk
È un attacco manubrio ammortizzato che riduce la fatica e le vibrazioni su superfici sconnesse. Con un’escursione regolabile fino a 20 mm, un semplice cambio dell’elastomero esterno a bullone singolo e un interruttore morbido/rigido: l’attacco manubrio eeSilk rende qualsiasi strada, indipendentemente dal terreno, più liscia.
Ogni attacco eeSilk include 3 elastomeri, che variano in durezza a seconda della lunghezza della pipa. Cane Creek consiglia di utilizzare prima l’elastomero che viene installato di serie per formare una linea di base.
Quindi il ciclista può passare a un elastomero più morbido o più rigido in base alla preferenza per una maggiore o minore ammortizzazione. Per cambiare l’elastomero non è necessaria la rimozione del manubrio. Peso circa 230 grammi e lunghezze di 70/80/90/100 mm. Costo a oggi intorno a 220 euro.
Quale attacco scegliere, dunque?
La prima considerazione attiene alla sicurezza del ciclista. Occorre scegliere l’attacco in base alle proprie esigenze, ma senza trascurare il fatto che sull’attacco gravano sforzi considerevoli e che le sollecitazioni continue affaticano i materiali.
Sull’attacco è appoggiata la sicurezza e la guidabilità del mezzo. Una eventuale defaillance o rottura dell’elemento per affaticamento potrebbe avere effetti gravissimi su chi guida.
Tutto ciò per dire che risparmiare ha un senso, ma occorre prestare molta attenzione alla affidabilità del produttore. Perché in ogni caso il mercato è affollato di prodotti, non tutti affidabili e sicuri.
La seconda considerazione è che l’attacco ammortizzato è una bella evoluzione nel mondo della bicicletta, che aumenta il comfort di chi pedala specie per tratti lunghi o su terreni particolarmente sconnessi, senza dover affrontare pesi, geometrie e costi di una forcella ammortizzata.
Nei prossimi anni è facile prevedere sviluppi interessanti di questi prodotti, sia come soluzioni che come costi.
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