Kosmos 482: mancò Venere, ora cade sulla Terra
Tra il 9 e il 12 maggio 2025, un oggetto lanciato dall'uomo nel 1972 attraverserà l'atmosfera terrestre per rientrare sulla Terra dopo oltre mezzo secolo in orbita: si tratta del modulo di discesa della sonda sovietica Kosmos 482 (catalogato come 1972-023E, nr. 6073), un frammento dimenticato della corsa allo Spazio che oggi torna protagonista (non è la prima volta che ve ne parliamo) per scienziati e osservatori satellitari.. un pezzo di storia. Lanciata come parte di una missione del programma Venera, Kosmos 482 era destinata a esplorare il pianeta Venere. Ma, a causa di un malfunzionamento dello stadio superiore del razzo vettore, la sonda fallì la sua traiettoria interplanetaria e rimase intrappolata in un'orbita altamente ellittica attorno alla Terra.
Tra i detriti rimasti in orbita, sopravvive ancora oggi il lander: una capsula semisferica in titanio progettata per sopravvivere all'infernale atmosfera venusiana. Secondo documenti storici declassificati, scoperti dallo specialista Anatoly Zak, dopo il fallimento della missione il modulo di discesa fu deliberatamente separato dal bus principale dagli operatori sovietici nel giugno del 1972.. Relitto spaziale. Con una massa stimata intorno ai 480-495 chilogrammi e un diametro di circa 1 metro, il modulo è racchiuso in un robusto guscio in titanio, simile a un "secchio di metallo" semiglobulare, in grado teoricamente di resistere all'attraversamento di un'atmosfera — che sia quella di Venere o, ora, quella terrestre. «Dato che si tratta di un lander progettato per sopravvivere al passaggio attraverso l'atmosfera di Venere, è possibile che sopravviva intatto al rientro attraverso l'atmosfera terrestre e all'impatto», ha spiegato Langbroek, ricercatore della rete SatTrackCam di Leiden, nei Paesi Bassi.. Simulazioni. Tuttavia, lo studioso precisa che «ci sono alcuni fattori che rendono l'operazione di rientro un'incognita, come la lunga traiettoria di rientro e l'età dell'oggetto». Utilizzando il software open-source TUDAT (TU Delft Astrodynamics Toolbox), Langbroek e il collega Dominic Dirkx dell'Università Tecnica di Delft hanno sviluppato un modello di rientro dettagliato. Secondo le simulazioni aggiornate a inizio maggio, l'impatto — supponendo che la capsula non si disintegri né venga significativamente ablata — potrebbe avvenire a una velocità di circa 65-70 metri al secondo (ovvero circa 240 km/h). I rischi per la popolazione comunque, sono considerati modesti, simili a quelli derivanti dalla caduta di un piccolo meteorite.. Traiettoria imprevedibile. Attualmente, l'oggetto segue un'orbita inclinata di 51,95 gradi rispetto all'equatore, rendendo possibile il rientro ovunque tra le latitudini 52°N e 52°S, quindi l'Italia ne è esclusa. Il 3 maggio si trovava su un'orbita di 314 x 148 km, con l'apogeo (il punto più lontano dalla Terra) in rapido calo — tra i 12 e i 15 chilometri al giorno — e il perigeo (il punto più vicino alla Terra) che scende di circa 1-2 chilometri al giorno, con un'accelerazione della discesa man mano che l'oggetto perde quota.. Data probabile. La previsione attuale colloca il rientro tra la fine del 10 maggio e le prime ore dell'11 maggio (UTC), ma con un'incertezza di ±2 giorni. Le fluttuazioni negli ultimi aggiornamenti sono state attribuite a una sottostima dell'attività solare, che influisce sulla densità atmosferica e quindi sul tasso di decadimento orbitale. Dopo una temporanea tendenza verso l'11 maggio, i modelli sembrano ora convergere nuovamente sul 10 maggio come data più probabile.. Visto dai telescopi. Nel frattempo, il tracciatore satellitare Ralf Vandebergh è riuscito a catturare una serie di immagini della capsula in orbita terrestre. Alcuni fotogrammi sembrano mostrare una struttura allungata su un lato della capsula, ipotizzata dallo stesso Vandebergh come un possibile paracadute fuoriuscito.
«Non è impossibile che l'oggetto stia rotolando, quindi il paracadute a volte potrebbe risultare visibile», ha osservato l'esperto. Tuttavia, Langbroek ha precisato: «Nutro forti dubbi sul fatto che le immagini in questione mostrino dettagli significativi. Credo che il "dettaglio" sia il risultato del movimento della fotocamera o della distorsione atmosferica», riferendosi anche a precedenti immagini analizzate nel 2022.. Ritorno alla Terra. A più di cinquant'anni dal suo lancio, il rientro incontrollato di Kosmos 482 rappresenta un raro caso di "archeologia spaziale in movimento", capace di affascinare tanto gli scienziati quanto gli appassionati di storia dell'esplorazione spaziale. Restano ancora molte incognite — dalla traiettoria finale al possibile impatto — ma una cosa è certa: il lander sovietico, nato per toccare il suolo di Venere, finirà il suo viaggio sulla Terra..
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