Le meduse hanno mandato in tilt la centrale nucleare francese di Gravelines

Gravelines, vicina a Dunkerque, è una delle più grandi centrali nucleari francesi, è raffreddata dall'acqua pompata da un erano canale collegato al Mare del Nord. I suoi 6 reattori ad acqua pressurizzata producono 900 megawatt ciascuno, per un totale di 5,5 gigawatt. Entro il 2040, quello che è già il più grande impianto nucleare dell’Europa Occidentale, dovrebbe ospitare anche due reattori EPR2 da 1.600 megawatt ciascuno.
Contro tutto questo si battono le associazioni ambientaliste e anti-nucleari che hanno trovato un alleato inatteso. Come scrive Greenpeace France: «Lo premettiamo, questa volta non c’entriamo per niente... Ben fatto meduse!». Infatti la centrale nucleare è stata chiusa perché delle meduse sono state trovate nei filtri delle stazioni di pompaggio che aspirano l'acqua di mare destinata a tenere sotto controllo la temperatura dei reattori.
L’11 agosto, il gigante energetico-nucleare EDF ha annunciato che 4 reattori della centrale nucleare di Gravelines (Nord) sono stati chiusi a causa della «Presenza massiccia e imprevedibile di meduse». Secondo quanto scrive La Voix du Nord, «La natura gelatinosa delle meduse ha permesso loro di passare attraverso i primi filtri delle stazioni di pompaggio. Hanno poi ostruito i tamburi filtranti, dotati di una maglia molto fine per consentire il passaggio solo dell'acqua di mare». EDF assicura che gli arresti automatici delle unità 2, 3, 4 e 6 «Non hanno avuto alcun impatto sulla sicurezza degli impianti, sulla sicurezza del personale o sull'ambiente» ma, visto che i reattori 1 e 5 erano fermi per manutenzione, le meduse hanno mandato in tilt tutta la centrale, costringendo EDF a chiuderla per attuare la bonifica di pompe e filtri. Solo il reattore numero 6 è stato riavviato stamattina alle 7,30, ma per gli altri reattori, che si contava di riaprire tutti entro domani, i tempi di bonifica saranno più lunghi. EDF ha ammesso oggi che «la riconnessione delle unità di produzione (...) 2, 3 e 4 avverrà gradualmente nei prossimi giorni. Le unità (...) 1 e 5 restano chiuse nell'ambito della manutenzione programmata».
Anche se si tratta di qualcosa di abbastanza raro, non è certo la prima volta che le meduse paralizzano una centrale nucleare, la stessa EDF aveva già subito invasioni di meduse negli anni '90 e casi simili si sono già verificati, in particolare negli anni 2010, negli Usa, in Scozia, Svezia e Giappone. La proliferazione di meduse in tutto il mondo è dovuta a diversi fattori, tra i quali il riscaldamento degli oceani e climatico, ma anche alla pesca eccessiva, che elimina alcuni dei loro predatori diretti, come i tonni.
Stéphane Hénard, che per 40 anni è stato responsabile degli acquari Nausicaa, ha detto a ICI che «Nella Manica e nel Mare del Nord, "circa dieci anni fa, vedevamo già più meduse e spiaggiamenti sulle coste, le meduse si riproducono in grandi quantità quando c'è cibo per loro. Si nutrono di plancton e questi piccoli animali si nutrono di sali minerali, favoriti dall'attività umana. Ci sono nitrati, spesso provenienti da pesticidi che vengono dai terreni agricoli, e fosfati, legati ad attività urbane come i prodotti utilizzati per il bucato, ad esempio. L'ultimo elemento che favorisce la proliferazione del plancton, e quindi delle meduse, è il caldo. Il Mare del Nord si sta riscaldando di più, e forse anche più frequentemente».
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