Lumines Arise è la dimostrazione che la grafica conta in un videogioco
L'obiettivo di ogni partita di Lumines Arise è costruire grandi quadrati monocromatici, sfruttando una linea temporale che attraversa il campo di gioco seguendo il ritmo della musica. Descriverlo a parole sembra piuttosto complicato, ma osservandolo in movimento tutto acquista immediatamente senso.
Sì, perché in teoria è semplice, in pratica molto meno: i blocchi in caduta sono sempre moduli 2x2, spesso composti da due colori differenti. Per formare un quadrato più grande che possa essere cancellato al passaggio della linea è necessario allineare quattro angoli dello stesso colore. Lumines richiede quindi una precisione chirurgica ed una capacità di prevedere la caduta dei pezzi che puzzle game più tradizionali, come Tetris per l'appunto, non sempre pretendono. Detto in soldoni, Lumines Arise si rivela più impegnativo rispetto a un'esperienza come Tetris Effect, il quale non richiedeva il livello di comprensione preliminare che invece esige Lumines: se non si afferra da subito la logica del gameplay, l'impatto può risultare meno accogliente.
Per i giocatori disposti a impegnarsi e a padroneggiare sia le meccaniche classiche sia le novità introdotte, il gioco sa però restituire un senso di soddisfazione. Dopo numerose ore continuo personalmente a preferire Tetris, specialmente in termini di feedback continuo che riusciva a darmi, ma si tratta anche e soprattutto di gusti. Del resto, anche Lumines Arise riesce a fare il suo, specialmente quando si attiva la meccanica Burst che facilita la creazione di quadrati giganti di un solo colore, cosa senz'altro molto soddisfacente.
Ora, al di là del gameplay, è importante chiarirlo: non vi sto dicendo che dovete provare Lumines Arise per la sua struttura ludica . Per quanto il gameplay resti il collante di tutta l'esperienza, il valore del gioco risiede in qualcosa che va ben oltre la mera risoluzione di puzzle. Il punto è come il gameplay fa muovere la grafica, come trasforma il sonoro, come ogni input si traduce in un'onda visiva e soprattutto musicale. È questo che rende Lumines Arise un piccolo gioiello, come del resto già succedeva in Tetris Effect. Se poi siete anche appassionati del genere puzzle, tanto meglio.
Ciò che davvero stupisce è la sinergia tra immagine e suono, una sinestesia costante che regala momenti ipnotici. Tutto questo trova il suo massimo compimento nella modalità Viaggio, che inanella livelli splendidi, ognuno con una propria identità visiva e sonora: oscillano tra il geniale e il surreale, tra il meditativo e l'esplosivo. È un gioco da cui ci si fa fatica ad allontanarsi, perché ogni stage diventa una piccola sorpresa, un nuovo modo di reinterpretare il rapporto tra puzzle e ritmo.
L'impatto iniziale può risultare più travolgente rispetto a Tetris Effect, perché come detto Lumines è più complesso, più esigente, meno immediato anche a livello più facile, ma quello che offre la modalità Viaggio è indescrivibile a parole. Si tratta di un percorso audiovisivo di circa 6 ore fatto di una trentina di livelli, ognuno accompagnato da una propria traccia musicale e da un tema artistico che spesso confina con l'assurdo creativo. A volte assisterete a semplici effetti particellari, altre volte vi ritroverete immersi in scenari totalmente imprevedibili, ciascuno di essi è come se raccontasse una storia. Ed è anche un peccato raccontarli a parole, perché li svaluterebbe. Per dire, se vi dicessi che ce n'è uno in cui dei rettili ballano a ritmo di musica elettronica, a cosa pensereste? Esatto, "che trashata", ma non lo è, ed il modo in cui lo trasmette è davvero speciale: nei movimenti dei quadrati, quando ruotano, esplodono, e la musica sale, cambia, aggiunge strumenti, aumenta il ritmo... ho già detto che è speciale, sì?
Non sono però rimasto del tutto soddisfatto dell'offerta, ma questo dipende anche dal tipo di giocatore che siete voi, da quali contenuti cercate. Anzitutto sono rimasto molto deluso nello scoprire che la modalità Viaggio non può essere affrontata in cooperativa. Un'occasione mancata, perché un'esperienza che si chiama "Viaggio" sembrava fatta apposta per essere condivisa con un'altra persona. Non è un difetto che penalizzerà tutti, ma per me è stata una mancanza importante, soprattutto considerando quanto il gioco faccia leva sull'emozione.
Anche la modalità competitiva locale non mi ha convinto. Il testa a testa funziona, certo, ma quando si gioca in queste modalità non è possibile scegliere lo scenario, ce n'è solo uno in pratica. È quasi disarmante dover rinunciare a quelle splendide ambientazioni della modalità Viaggio. Se speravate in un comparto multigiocatore locale appagante anche visivamente, temo che resterete con l'amaro in bocca.
Detto questo, sul fronte online Lumines Arise si rivela piuttosto strutturato. C'è una componente competitiva più profonda, con eventi settimanali e un sistema di progressione dedicato al proprio avatar, personalizzabile con numerose varianti estetiche che si sbloccano giocando (anche in solitaria). C'è una sorta di approccio "live service" che può catturare chi ama cimentarsi in sfide continue. Fa capolino poi una sezione dedicata all'addestramento, utile per carpire tecniche avanzate, insieme alle modalità sfida e sopravvivenza che metteno alla prova i più esperti, oltre poi alla possibilità di rigiocare i livelli in qualsiasi ordine.
La parte più bella è però il supporto alla realtà virtuale, che dà ancora più spessore all'impatto grafico: abbiamo provato Lumines Arise con un Quest 3 collegato al PC, e l'esperienza è stata semplicemente straordinaria. L'impatto visivo supera quello di Tetris Effect, che ai tempi soffri di un'edizione PS VR non all'altezza delle aspettative, ma qui il tutto è superiore poiché si espande attorno a voi in un tripudio di colori, forme e vibrazioni luminose che reagiscono in tempo reale alle vostre mosse. Abbinato alle cuffie e alla sua colonna sonora, diventa un viaggio sensoriale impressionante. La sensazione è ancora migliore su PS VR2, proprio perché la vibrazione del visore e il feedback aptico dei VR 2 Sense offre una maggiore connessione con il flusso. È un crimine che questa piattaforma sia stata così poco sfruttata in linea generale, ma almeno con Lumines Arise vale assolutamente la pena rispolverarla.
Al netto di tutto, una grossa fetta del merito della bellezza del gioco è la meravigliosa colonna sonora. La varietà musicale è enorme, le tracce sono ispiratissime e la loro costruzione dinamica le rende ancora più magiche. Sono certo che alcune di esse finiranno nelle vostre playlist quotidiane.
Lumines Arise è disponibile nel solo formato digitale a 39,99€ su PS5 e PC, con compatibilità PS VR2 e PCVR.
Il codice digitale per questa recensione è stato fornito da Enhance, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso monetario. Potete leggere maggiori informazioni su come testiamo e recensiamo dispositivi su SmartWorld a questo link.
L'articolo Lumines Arise è la dimostrazione che la grafica conta in un videogioco sembra essere il primo su Smartworld.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




