Quando il buio protegge la natura: ad Ascea si lavora per tutelare le tartarughe marine dall’inquinamento luminoso

Agosto 14, 2025 - 05:30
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Quando il buio protegge la natura: ad Ascea si lavora per tutelare le tartarughe marine dall’inquinamento luminoso
inquinamento luminoso

In Cilento, grazie al progetto Life Turtlenest, pannelli informativi invitano turisti e residenti a spegnere le luci superflue, restituendo alla notte il suo ruolo vitale per gli equilibri naturali

Si parla spesso di quanto le tartarughe marine siano danneggiate dalla diminuzione del numero di spiagge adatte alla nidificazione e dal fenomeno del bycatch, ma anche la luce artificiale è un loro un nemico silenzioso.

Per questo in Cilento, ad Ascea (in uno dei siti più importanti per la nidificazione della Caretta caretta nel Mediterraneo) è stata avviata una nuova campagna di sensibilizzazione, realizzata nell’ambito del progetto europeo Life Turtlenest, coordinato da Legambiente con il supporto scientifico della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Lungo i principali accessi alla spiaggia sono comparsi pannelli con messaggi e slogan – Noi lo facciamo al buio. E tu? e Accendi il buio, illumina la vita – per invitare turisti, residenti e proprietari di attività sulla costa a riflettere sull’impatto dell’illuminazione notturna e dare suggerimenti.

Un lavoro che unisce ricerca, progettazione tecnica e sensibilizzazione, anche grazie all coinvolgimento di lighting designer e illustratori.

Comportamenti che cambiano

L’iniziativa prende spunto da un dato allarmante: ogni anno l’inquinamento luminoso cresce del 2% a livello globale, alterando il comportamento di molte specie selvatiche, tra cui proprio le tartarughe. La luce artificiale notturna, infatti, rende meno efficienti le loro strategie di sopravvivenza, che si sono evolute in un mondo caratterizzato da notti completamente buie.

Appena nate, le piccole tartarughe si orientano istintivamente verso il punto più luminoso, che in condizioni naturali coincide con il riflesso della luna sul mare. L’inquinamento luminoso crea invece falsi orizzonti, portando i piccoli verso strade, abitazioni,  attività commerciali o predatori.

Al contempo, le femmine in cerca di un luogo dove deporre le uova, scoraggiate da un’illuminazione intensa, possono abbandonare la spiaggia o scegliere siti meno funzionali, compromettendo il successo riproduttivo. Si riduce di molto poi la colonizzazione di nuovi spazi, altrimenti adatti alla specie.

Oltre alla tartarughe, anche uccelli marini, insetti e piante costiere subiscono profonde trasformazioni nei cicli vitali quando le spiagge sono troppo illuminate durante le ore serali e notturne.

La convivenza è possibile

Ricordiamo che tenere sotto controllo l’inquinamento luminoso non significa rinunciare alla sicurezza o alla fruizione notturna delle spiagge, ma semplicemente adottare criteri di illuminazione responsabile.

Questi sono contenuti nelle linee guida redatte da Legambiente proprio nell’ambito del progetto Life Turtlenest, rivolte soprattutto ad amministratori e gestori di stabilimenti balneari.

Tra le altre cose, si consiglia di ridurre l’intensità della luce, accendere le luci solo quando necessario (quindi non per fini puramente estetici), aggiungere quando possibile dei sensori di movimento e scegliere lampade con luce calda, meno impattanti per la fauna. No alle illuminazioni dinamiche o molto colorate.

La luce va inoltre direzionata nel modo più preciso possibile e mai dal basso verso l’alto, mentre i lampioni sul lungomare non devono arrivare a illuminare anche la sabbia.

I Comuni costieri devono poi proibire la proiezione di immagini nel cielo sovrastante la spiaggia o sulla superficie dell’acqua, come pure l’utilizzo di edifici e di altri elementi (architettonici o naturali) per messaggi pubblicitari luminosi, anche se temporanei.

Anche il comportamento dei singoli è però fondamentale: evitare l’uso di flash e torce durante gli avvistamenti notturni di tartarughe marine, non avvicinarsi troppo e mantenere tutte le fonti di luce spente in prossimità dei nidi sono gesti che contribuiscono alla sopravvivenza della specie.

Non bisogna inoltre entrare direttamente nel campo visivo delle tartarughe.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia