SIM Vodafone disattivate: c'è chi oggi ha perso il numero per sempre

Da oggi, 15 dicembre 2025, un gruppo ridotto di clienti Vodafone Italia si ritrova con la propria SIM prepagata disattivata. La procedura riguarda le linee ancora presenti sui vecchi sistemi informatici dell'operatore, come annunciato con largo anticipo nei mesi scorsi.

La conseguenza più rilevante è la perdita definitiva del numero, un effetto previsto per chi non ha effettuato alcuna operazione entro la data stabilita. Il tutto fa parte del più ampio processo di ammodernamento infrastrutturale avviato da Vodafone.

La dismissione coinvolge solo un numero limitato di già clienti rimasti sui vecchi sistemi e impossibilitati a passare alla piattaforma NEXT per motivi tecnici. L'operatore aveva indicato in anticipo le tipologie di linee interessate, tutte in modalità prepagata.

Le SIM rientrano in tre casistiche principali. Alcune riguardano offerte voce ricaricabili, altre le SIM dati prepagate, mentre un ulteriore gruppo comprende soluzioni di rete fissa veicolate tramite SIM mobile, inclusi i servizi solo voce su numerazione fissa.

Nella stessa situazione sono rientrati anche clienti con Partita IVA, sempre per le medesime limitazioni tecniche legate ai sistemi preesistenti. L'informativa ufficiale attribuisce la chiusura delle linee all'ammodernamento dei sistemi aziendali.

Nel processo di cessazione, dal 30 ottobre 2025 alcuni servizi a pagamento tramite credito residuo o conto telefonico, come il Mobile Ticketing, risultano non più disponibili per i profili coinvolti. Si tratta di un passaggio preliminare alla disattivazione definitiva.

Nei primi SMS informativi, Vodafone aveva invitato a passare a un altro operatore per conservare il numero prima del 15 dicembre 2025. Questa indicazione costituiva l'unica opzione inizialmente prevista per evitare la dismissione.

La situazione cambia il 18 novembre 2025, quando nei negozi arriva la possibilità di attivare nuove offerte su NEXT, consentendo la conservazione del numero e la continuità del servizio. L'operatore rimuove così i precedenti vincoli che impedivano nuove attivazioni per gli utenti rimasti sui vecchi sistemi.

I clienti coinvolti ricevono quindi un SMS dedicato che chiarisce l'accesso a una nuova offerta su NEXT con lo stesso Codice Fiscale e, per le offerte voce ricaricabili, lo stesso numero mobile. Per queste SIM, entro 30 giorni dal trasferimento è previsto anche il rimborso del costo di attivazione, della prima mensilità e l'eventuale normalizzazione del bundle.

Chi non ha effettuato alcuna scelta entro oggi, 15 dicembre 2025, si trova con la cessazione definitiva del servizio, senza costi aggiuntivi. La numerazione associata risulta irrecuperabile.

Il contesto è legato al processo di integrazione che segue l'acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom, già proprietaria di Fastweb, completata il 31 dicembre 2024. In questa cornice si inserisce anche la fusione societaria che dal 1 gennaio 2026 porterà all'incorporazione di Vodafone Italia in Fastweb S.p.A..

La vicenda mostra come la crescita di un'infrastruttura digitale richieda spesso decisioni complesse, soprattutto quando emergono limiti tecnologici non superabili. Una scelta che non crea vantaggi immediati agli utenti, ma che evidenzia il peso ancora significativo dei sistemi ereditati nel settore delle telecomunicazioni.

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