Società Benefit: il nuovo baricentro dell’impresa sostenibile italiana

Dicembre 4, 2025 - 10:00
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Società Benefit: il nuovo baricentro dell’impresa sostenibile italiana

La nuova edizione della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025 conferma la maturità di un modello imprenditoriale capace di integrare performance economiche, impatto sociale e sostenibilità. Crescita, governance inclusiva e coerenza tra impegni e azioni emergono come tratti distintivi

La nuova edizione della Ricerca Nazionale sulle Società Benefit 2025 (disponibile a questo link) delinea un panorama in cui il modello Benefit si conferma uno dei più dinamici nell’economia italiana.

L’indagine, basata sull’analisi degli esercizi 2021-2023 e su un campione di 4.110 statuti, evidenzia un consolidamento strutturale: le Società Benefit crescono più delle imprese tradizionali, generano maggior valore interno e mostrano una capacità inedita di integrare obiettivi economici e finalità di impatto.

Il settore, che al 30 settembre 2025 conta 5.309 imprese (+22% su base annua) per un valore della produzione di 67,8 miliardi di euro, conferma anche una forte attrattività territoriale, con la Lombardia in posizione di leadership sia per numerosità sia per incidenza sul tessuto produttivo.

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Performance economiche e occupazionali oltre la media

Uno dei risultati più significativi riguarda la performance economica: nel periodo analizzato, il fatturato mediano delle Società Benefit cresce del 26%, superando di oltre dieci punti percentuali quello delle non-benefit.

L’effetto è particolarmente marcato nel segmento delle microimprese, dove il modello di governance Benefit incide in modo più profondo sulla strategia aziendale.

La vitalità si riflette anche sul fronte occupazionale: il 62% delle Società Benefit ha incrementato il numero di dipendenti, contro il 43% delle imprese tradizionali.

A questo si aggiunge un maggiore investimento nel capitale umano: il costo del lavoro per addetto è superiore in media di 3.000 euro, confermando l’attenzione al benessere e alla stabilità retributiva dei lavoratori in un contesto inflazionistico.

L’analisi delle 23.990 finalità di beneficio comune dichiarate negli statuti evidenzia un orientamento preciso. Le categorie più presenti sono:

  • diritti umani e relazioni con la comunità (26,8%), che esprimono l’impegno verso territori e stakeholder locali
  • coinvolgimento, diversità e inclusione (19,2%), in linea con un’evoluzione contemporanea delle politiche del lavoro
  • diffusione del modello Benefit (7%), indicativa di un ruolo culturale e di advocacy sempre più riconosciuto

La classificazione Esg mostra una prevalenza di finalità sociali (55%), seguite da quelle ambientali (29%) e di governance (16%), con un dato rilevante: il 77% delle imprese adotta almeno una finalità materiale, coerente con i driver di sostenibilità critici del proprio settore.

Coerenza tra obiettivi e azioni: un indicatore di maturità

La principale novità dell’edizione 2025 riguarda la valutazione della coerenza tra le finalità statutarie e i progetti rendicontati nelle Relazioni di Impatto.

L’analisi delle 99 imprese di grandi dimensioni esaminate restituisce un quadro nitido: l’85% delle 1.824 azioni censite risulta completato, con una sovrapposizione molto elevata tra ciò che le aziende dichiarano e ciò che realizzano.

In ambito ambientale emergono iniziative su decarbonizzazione, efficienza operativa e tutela degli ecosistemi; in ambito sociale prevalgono progetti per comunità, benessere dei clienti e inclusione; nella governance domina la diffusione del modello Benefit, chiaro segnale di un ruolo propulsivo nel sistema imprenditoriale.

L’incrocio dei dati Intesa Sanpaolo e Cerved offre un quadro aggiornato della composizione dei board. Le Società Benefit presentano una governance mediamente più inclusiva, con:

  • 48% di imprese con presenza femminile nei Cda (contro il 38% delle non-benefit)
  • 27,9% di amministratori under 40, con punte del 30,4% nel Mezzogiorno

La diversità si traduce anche in performance: le imprese con almeno un under 40 nel board registrano crescita del fatturato più intensa (+30,6%), maggiore propensione alle assunzioni e politiche salariali più generose.

La ricerca 2025 introduce inoltre il primo Dizionario dell’Impatto delle Società Benefit, che sintetizza oltre 130 temi in un framework operativo utile a tradurre le finalità statutarie in azioni strategiche.

Un passo metodologico importante per accompagnare l’evoluzione del modello e promuovere maggiore maturità nella progettazione degli interventi.

Crediti immagine: Depositphotos

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