Stealthing: quando l’amore senza protezione è reato

Amare senza protezioni? Una pratica sconsigliata in tempi moderni e sempre. La protezione, con preservativi e condom, permette di tutelare il nostro corpo da malattie sessualmente trasmissibili e da gravidanze inattese. Per questo il sesso protetto è sempre una buona idea. Una condizione che è messa sempre di più a dura prova. Non solo dai comportamenti delle nuove generazioni che tendono a dimenticare di utilizzare il profilattico durante un rapporto ma anche da una tendenza, con ambizioni illegali: lo stealthing.

Cos’è, qual è la sua traduzione e il significato? Esiste un reato? Le risposte alle vostre domande sono tutte sotto.
Stealthing cos’è: traduzione e significato
Stealthing, cos’è: si intende con questa parola una pratica sempre più diffusa. Si tratta di togliere o danneggiare il preservativo durante un rapporto. Una tendenza sessuale che esclude il permesso del partner. Questa “azione furtiva“, la traduzione letterale del termine stealthing, avviene, come il termine suggerisce, senza il consenso del partner che resta inconsapevole di quello che sta avvenendo o è avvenuto. Un atto, da parte di chi lo commette, sicuramente manipolatorio.
Reato di stealthing, esiste?
Sì, se vi stavate chiedendo se si tratta di un’azione illegale, la risposta è sì. Esiste il reato di stealthing e rientra a tutti gli effetti nella famiglia dei reati di violenza sessuale. In alcuni paesi, ovviamente. Il sesso deve essere sempre consensuale, durante il rapporto e in ogni sua modalità. Da entrambe le parti.
In Europa e negli Stati Uniti sono molte le persone che hanno deciso di ricorrere a un tribunale, una volta scoperto il danno. Una volta scoperto che erano state vittime di stealthing. Così in Germania e in Gran Bretagna e in Svizzera.

Foto Caique Nascimento Unsplash
Ci sono già molte sentenze e se ne discute animatamente. Perché sta diventando una pratica sempre più diffusa. In Svizzera, il nuovo diretto penale in materia sessuale, entrato in vigore dal 1 luglio 2024 grazie al Consiglio Federale di Berna, parla esplicitamente di stealthing. Si legge: “il nuovo diritto penale in materia sessuale punirà pure il cosiddetto stalking, che consiste nel togliere o non usare sin dall’inizio il preservativo durante un atto sessuale di per sé consensuale. All’insaputa del partner o senza averne ottenuto il consenso”.
Cosa vuol dire: stealthing cos’è
La traduzione della parola inglese, come abbiamo visto, è azione furtiva. Anche se letteralmente il termine giusto, sarebbe soltanto furtivo. Il termine è spiegato in modo chiaro e diretto dal dizionario di Cambridge. Il dizionario, come potete leggere, in realtà da riferimento a un atto compiuto da un uomo all’insaputa della sua partner. Ma quello che si dice poco è questa azione furtiva che non prevede il consenso del compagno/a, può essere esercitata anche dalla donne.
Soprattutto nel caso vogliano una gravidanza con cui il partner non è d’accordo. Ne approfondiremo l’argomento, sotto.
Stelthing, come fare
Purtroppo come fare per praticare lo stealthing è facile. Basta andare online, dove esistono addirittura gruppi che consigliano strategie ed escamotage per attuarlo. Per esempio: suggeriscono come fare per sfilare il preservativo o danneggiarlo senza che il partner se ne accorga e ne prenda consapevolezza.
Come fare per non esserne vittime? Accertarsi sempre anche nei momenti più vivi dell’intimità che il proprio partner indossi ancora il condom e che non se lo sfili o danneggi. Occorre, in definitiva, essere vigili anche in un momenti in cui si è portati a perdere il controllo. Scegliere una persona che ci rispetti e in cui si ripone fiducia e affetto è un passo importante per evitare il più possibile di finire in tali circostanze.
Coercizione riproduttiva

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La coercizione è costrizione è un atto volto al condizionamento della volontà di un’altra persona. In questo caso, in caso di stealthing, il rapporto senza protezione o con un preservativo danneggiato potrebbe portare a una gravidanza non desiderata. Un atto che potrebbe sfociare in una coercizione riproduttiva, dunque. Ovvero, quando si costringe il proprio partner o compagno o soltanto partner sessuale a una maternità che non aveva scelto. Può avvenire da parte di un uomo o da parte di una donna.
Una forma di violenza subdola e nascosta ma palese. Perché va a costringere e ledere i diritti di ogni persona coinvolta. L’intento può essere non soltanto quello di indurre una gravidanza senza il consenso o la consapevolezza del compagno/a ma anche di volere controllare e manipolare la relazione.
In caso di coercizione riproduttiva, il reato tira in ballo un’altra persona: il neonato che nascerà. Quale futuro lo aspetterà essendo stato concepito in tale dinamica di violenza e furtivamente?
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