Tutti i segreti per un buon volontariato aziendale
Ecco perché sempre più imprese lo favoriscono e perché il Terzo settore lo sta impostando come una leva di buona crescita sociale. Il tema lo affrontiamo oggi, nella giornata dedicata al volontariato
Il volontariato aziendale, o corporate volunteering, non è più un gesto una tantum per ripulire un parco o imbiancare una scuola. È diventato una pratica strutturata, inserita in piani di sostenibilità, programmi di welfare e strategie Esg.
In Italia e nel mondo, un numero crescente di imprese sceglie di facilitare e incentivare l’impegno dei propri dipendenti in attività sociali e ambientali, mentre le organizzazioni no profit si aprono sempre di più a questo tipo di collaborazione, aprendosi a competenze, energie e visibilità.
Da benefit a leva strategica: il lato delle imprese
Nell’ultimo decennio, il volontariato aziendale ha fatto un salto di qualità. Non è più percepito come filantropia periferica, bensì come uno strumento di creazione di valore per l’organizzazione.
Parlando con diversi Hr manager, che lavorano a stretto contatto con il Csr manager, è emerso che anche l’Employer branding attira talenti. In pratica, i lavoratori – in particolare le generazioni Millennials e GenZ – chiedono senso e impatto sociale alle aziende che, quindi, se offrono programmi di volontariato, ore retribuite per attività sociali o percorsi con Ong, risultano più attrattive, specie nei settori competitivi.
Ma non solo: il volontariato è sempre più integrato nei percorsi che riguardano lo sviluppo di competenze trasversali: leadership, collaborazione, gestione del conflitto, empatia, innovazione. Si impara anche facendo, fuori dalle mura aziendali, misurandosi con realtà complesse.
E tutto questo alla fine ricade anche nei Rapporti di Sostenibilità delle aziende. Non a caso, nel contesto Esg, le attività di corporate volunteering stanno iniziando a comparire sempre più spesso nelle sezioni dedicate all’impatto sociale delle imprese.
Sposa appieno questo percorso Hilti che ha in essere da diversi anni il programma Engaged beyond business che offre ai dipendenti opportunità di volontariato strutturate che consentano loro di avere un impatto tangibile e positivo.
E proprio grazie a un importante e consolidata esperienza, Hilti fa un po’ da letteratura del volontariato con le sue diverse declinazioni: collaborazioni con associazioni nazionali come Legambiente e WeWorld, che hanno visto centinaia di dipendenti impegnati in iniziative di pulizia ambientale e corse benefiche contro la violenza sulle donne.
Team building solidale: i gruppi di lavoro possono destinare i propri budget a progetti sociali, come la riqualificazione di spazi per mamme e bambini presso la Casa Protetta Alberio. Permessi retribuiti individuali: ogni dipendente dispone di 8 ore retribuite all’anno per attività di volontariato personale.
Il valore per la società: il lato del Terzo settore
Parallelamente, anche le organizzazioni no profit hanno trasformato il loro approccio al volontariato. Non cercano solo mani in più, ma competenze e professionalità.
Il volontariato aziendale porta a competenze tecniche utili (magari di tipo marketing, oppure ancora di information technology, ma anche legale e formativo). Un buon lavoro sul campo porta visibilità mediatica e relazionale e potenziale raccolta fondi collegata alle attività.
Nei campi di Dikuntu, recentemente, l’azienda ticinese Vf, ha inviato ben due squadre di colletti bianchi, entusiasti di mettere le mani nella terra e di lavorare una giornata all’aperto a contatto con la forza della natura.
“Ci hanno dato una mano a costruire anche una compostiera con rami di bambù” racconta Rosa Bricchi, presidente dell’associazione con sede a Coquio Trevisago (Varese).
Un trend destinato a crescere
La convergenza tra nuove normative sulla rendicontazione Esg e la crescente sensibilità verso il welfare aziendale, stanno rendendo il volontariato aziendale una leva strategica di sostenibilità.
Per molte imprese, il volontariato non è più un costo, ma un investimento: in reputazione, capitale umano e relazioni con il territorio. Per il Terzo settore, sta diventando un canale cruciale di innovazione, professionalizzazione e impatto.
Crediti immagine: Depositphotos
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