Una passeggiata all’orto botanico di Firenze, tra serre settecentesche, fioriture notturne e insetti tropicali

Agosto 9, 2025 - 04:00
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Una passeggiata all’orto botanico di Firenze, tra serre settecentesche, fioriture notturne e insetti tropicali
cicadee - orto botanico firenze

Il reportage estivo di GreenPlanner arriva a Firenze, in un orto botanico universitario che, con alberi centenari e ninfee giganti, sa stupire in tutte le stagioni

Uno spazio verde in cui camminare e perdersi, incontrando tra aiuole e sentieri ben sette alberi monumentali e oltre 5.000 piante. L’orto botanico universitario di Firenze Giardino dei Semplici, che si estende per 2,3 ettari, è una tappa obbligata per chi ama scoprire la natura che si nasconde in città (leggi tutti i reportage sugli orti botanici).

Il protagonista di quest’orto è senz’altro il famoso Tasso del Micheli, un esemplare maschile di Taxus baccata risalente al 1720 e messo a dimora dall’illustre botanico e micologo Pier Antonio Micheli, direttore dell’orto botanico sotto Cosimo III de Medici. Per chi sa guardare ed ascoltare, c’è molto altro da scoprire.

Entomologi e botanici in azione

Lo raccontano a GreenPlanner Giulio Ferretti, che si occupa di documentazione e incremento collezioni, e Giulia Torta, che si dedica invece ai servizi educativi e alle iniziative culturali.

L’attività di ricerca svolta all’interno dell’orto botanico di inserisce sempre in accordi di collaborazione con i vari dipartimenti dell’Università degli Studi di Firenze – spiegano – al momento è in corso, per esempio, una sperimentazione di durata biennale per monitorare la presenza nelle serre dell’orto botanico di Euwallacea spp, un complesso di piccole specie di insetti tropicali già segnalati nelle serre calde di alcuni giardini e orti botanici d’Europa“.

Si tratta di insetti molto piccoli, di appena 2mm. “La presenza di questo gruppo di insetti anche in ambito mediterraneo potrebbe facilitarne la diffusione al di fuori degli ambienti controllati di serra – aggiungono Ferretti e Tortacon possibili ripercussioni sul verde urbano e sui sistemi agro-forestali“.

Ci sono poi alcune tesi degli studenti dell’università che si ispirano proprio all’orto e alle sue collezioni. Quest’anno, nell’ambito del lavoro di tesi di una studentessa, il dipartimento di Biologia, per esempio, sta realizzando un nuovo percorso di visita dedicato alla flora lichenica dell’Orto botanico.

In più, si sperimenta con la propagazione di specie autoctone dell’arcipelago toscano, si studiano gli effetti delle microplastiche sugli insetti impollinatori e si testa l’efficacia di differenti tecniche di eradicazione di specie aliene invasive.

Molti studi avvengono in una piccola serra. Qui attraverso semi, spore o talee, si cerca di riprodurre alcune delle piante già presenti delle quali si vuole mantenere una scorta di materiale genetico. Sempre nella serra, si introducono nuove specie che andranno a popolare le collezioni e si studiano le loro caratteristiche.

Da ultimo – ricordano Ferretti e Tortavorremmo ricordare anche il ruolo avuto dall’orto botanico come partner nel progetto Innova.Bio.Ort, una sigla che sta per Bioreattore innovativo per la produzione di un biostimolante ottenuto da vermicompost di scarti orticoli“.

Questo progetto è stato finanziato con fondi Psr della Regione Toscana. L’orto botanico di Firenze ha guidato le attività divulgative dedicate ad agricoltori ed esperti del settore ortiflorovivaistico.

Lasciarsi incantare

L’orto botanico di Firenze può essere visitato praticamente tutto l’anno. A partire da febbraio si incontreranno le fioriture precoci delle bulbose, per passare poi ai colori della primavera.

Ad attirare l’attenzione sono ad esempio le azalee, visto che nell’orto si trovano anche esemplari di notevoli dimensioni. L’estate è invece la stagione delle ortensie, delle bellissime piante acquatiche tropicali che prosperano nelle vasche all’aperto e delle tante varietà officinali.

In autunno arriva il foliage, con un affascinante contrasto tra latifoglie e sempreverdi. L’inverno è infine il momento perfetto per esplorare le grandi serre ottocentesche, dove sono radunati oltre 2300 esemplari coltivati in vaso.

Orto botanico di Firenze
Foto di Ginavri Alice

Alcune chicche possono poi arricchire la visita. “Siamo particolarmente fieri della presenza della Victoria cruziana – spiegano Ferretti e Tortauna ninfea tropicale gigante di origine sudamericana, i cui semi ci sono stati donati dall’orto botanico di Padova.

Grazie alla competenza del personale tecnico, da due anni a questa parte riusciamo a coltivare all’aperto nella stagione estiva in una grande vasca al centro del giardino questa pianta con foglie enormi e una suggestiva fioritura notturna“.

Da non perdere anche la collezione di orchidee tropicali e quella dedicata alle Cicadee, piante gimnosperme che comprendono molte specie protette.

Si tratta di piante sottoposte a tutela nell’ambito della convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione, o Cites, che ha lo scopo di regolamentare il commercio internazionale di fauna e flora selvatiche in pericolo di estinzione“.

L'articolo Una passeggiata all’orto botanico di Firenze, tra serre settecentesche, fioriture notturne e insetti tropicali è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.

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