A Materia una serata di pace con Mario Boccia e il Libro Solidale

Una serata che ha saputo unire memoria, impegno e speranza. Al centro, la testimonianza del fotografo Mario Boccia, le storie del Libro Solidale e il progetto “Frutti di Pace”, nato a Srebrenica per costruire futuro attraverso il lavoro e la riconciliazione.
In una Materia addobbata per il Natale, il 15 dicembre si è accesa una luce diversa: quella della pace che si costruisce con gesti piccoli, quotidiani, e con un coraggio che va oltre l’odio. Una serata speciale, organizzata da Xmas Project e VareseNews, per celebrare i 25 anni del Libro Solidale, progetto che ogni anno unisce scuole, lettori e organizzazioni in giro per il mondo attraverso una pubblicazione che racconta storie e sostiene micro-progetti concreti di solidarietà.
Il protagonista della serata, moderata dal direttore di VareseNews Marco Giovannelli, è stato Mario Boccia, fotoreporter che ha documentato l’assedio di Sarajevo e che ha raccontato, con parole, immagini e memoria viva, cosa significa credere ancora oggi nella possibilità di convivenza dopo la guerra. Le sue fotografie, esposte anche in una mostra, hanno dato voce ai bambini dell’assedio, alle donne dei campi di lamponi della cooperativa “Insieme”, e ai gesti quotidiani di dignità nel mezzo della distruzione.
“La fioraia di Sarajevo”, il suo libro illustrato per bambini, è diventato un simbolo della serata: una donna che, durante la guerra, continuava a vendere fiori al mercato. «Sono nata a Sarajevo», diceva a chi voleva incasellarla come serba, croata o musulmana. E in quel gesto, in quel rifiuto dell’odio etnico, c’era già una risposta.

Al centro dell’edizione 2025 del Libro Solidale c’è il progetto Frutti di Pace, nato nei luoghi del genocidio di Srebrenica. A Bratunac, nella Bosnia orientale, la cooperativa “Insieme” – fondata da Rada Zarkovic – riunisce oggi donne musulmane e serbe che lavorano fianco a fianco nei campi e nel laboratorio, producendo succhi e marmellate venduti anche in Italia, nei punti vendita Coop Lombardia. Il Libro Solidale sostiene, con la raccolta fondi di quest’anno, la costruzione di un impianto fotovoltaico per abbattere i costi di produzione e rendere più sostenibile l’attività della cooperativa.
A Bratunac, là dove il conflitto aveva diviso, oggi le donne costruiscono futuro con Frutti di Pace
Durante la serata, collegata in video da Sarajevo, la stessa Rada Zarkovic ha raccontato la nascita del progetto: «Non abbiamo detto: vogliamo fare una cooperativa per superare l’odio. Abbiamo offerto lavoro. Solo attraverso il lavoro le persone hanno imparato a vivere insieme, non solo una accanto all’altra». Una testimonianza limpida e potente che ha emozionato la sala.
Accanto a Mario Boccia e Rada, Matteo Fiorini – fondatore di Xmas Project – ha raccontato i 25 anni del progetto: un’iniziativa nata tra amici, cresciuta grazie alla forza del racconto e diventata un vero “crowd book”, con pensieri e disegni inviati da lettori, aziende, bambini delle scuole. «Oggi partecipano oltre 240 classi in tutta Italia, anche a Varese grazie alla collaborazione con VareseNews», ha spiegato. Il tema scelto per il 2025 è la pace, portata tra i banchi con laboratori, storie, giochi, letture e riflessioni, dai sei ai dodici anni.
Roberto Morandi, giornalista di VareseNews, ha contribuito in modo decisivo alla stesura del libro di quest’anno (in un team composto dallo stesso Morandi, dal direttore di VareseNews Giovannelli, dalla giornalista di VareseNews Ilaria Notari, dal sarajevese/varesino Neven Adzaip e da Matteo Fiorini ed Emma Cometto di Xmas Project) con un approfondimento storico sulla guerra in Bosnia e una narrazione attenta, capace di restituire la complessità senza retorica. «Il Libro Solidale non racconta solo il dolore, ma anche le resistenze, i tentativi di riconciliazione, le scelte difficili di chi ha voluto vivere insieme nonostante tutto», ha spiegato.

A chiudere, tra applausi sinceri e abbracci, le immagini di Mario Boccia e le sue parole: «Le foto che non vendevo, perché raccontavano normalità e dignità, sono quelle che oggi parlano di più. Fotografie che hanno resistito alla guerra, come le persone che le abitavano».
Per sostenere il progetto Frutti di Pace è possibile acquistare il Libro Solidale 2025, partecipare alla rete di scuole e lettori, e diffondere una storia che dimostra, ancora una volta, che anche nei luoghi più bui può nascere qualcosa di buono. E che la pace, se coltivata, può dare ottimi e dolcissimi frutti.
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