Addio fidanzati umani: l'AI diventa il partner perfetto

Lug 25, 2025 - 12:30
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Addio fidanzati umani: l'AI diventa il partner perfetto

Mentre c’è chi litiga per chi deve portare fuori la spazzatura, milioni di persone nel mondo stanno costruendo relazioni perfette con fidanzati e fidanzate artificiali che non si lamentano mai, ascoltano sempre, e ricordano ogni dettaglio delle conversazioni. Il 72% dei teenager americani ha già provato un compagno AI, e un quarto dei giovani adulti pensa che presto sostituiranno completamente le relazioni umane.

L’AI che sostituisce l’amore: è una minaccia?

Thao Ha, psicologa dell’Arizona State University, non ha dubbi. L’intelligenza artificiale rappresenta una nuova forma eccitante di connessione, non una minaccia all’amore ma la sua evoluzione. I suoi argomenti sono difficili da confutare quando confrontati con la realtà delle relazioni umane.

L’AI ascolta senza che il suo ego si intrometta, spiega Ha. Si adatta senza giudicare, impara ad amare in modi coerenti, reattivi, e forse persino più sicuri. È dotata di comprensione, curiosità, sa far ridere, e può persino sorprendere con una poesia.

Poi arriva il colpo finale: Basta confrontare questo livello di attenzione sempre disponibile con il proprio ex fallibile, o magari il proprio partner attuale. Quello che sospira quando si inizia a parlare, o quello dice ‘ti sto ascoltando’ senza alzare lo sguardo mentre continua a scrollare sul telefono.

La trappola della perfezione

Justin Garcia, direttore esecutivo del Kinsey Institute e consulente scientifico di Match.com, ha una visione completamente opposta. Per lui, la perfezione costante dell’AI è esattamente il problema, non la soluzione.

Secondo l’esperto, non è positivo avere sempre qualcuno sempre in ascolto o convalidante, soprattutto se quel qualcuno è una macchina programmata apposta per dire quello che vogliamo sentirci dire. Non è così che funzionano davvero le relazioni. Nelle relazioni vere ci sono alti e bassi, incomprensioni, momenti difficili. È proprio quel caos che ci fa crescere e ci rende umani. L’idea che l’intelligenza artificiale possa sostituire tutto questo? Per Garcia è un’illusione pericolosa.

È tradimento se si va con un’AI?…

I numeri rivelano quanto sia già radicato questo fenomeno: quasi il 70% delle persone considera infedeltà se il partner si impegna emotivamente con un’AI. È un vero e proprio paradosso. Riconosciamo che le relazioni con l’AI sono “reali” abbastanza da essere considerate tradimento, ma non abbastanza da sostituire quelle umane.

Da un lato questo conferma la teoria di Ha. Per le persone, le relazioni con l’AI sono reali. D’altro canto conferma anche il punto di vista di Garcia, tutto questo è una minaccia ai rapporti autentici. Secondo Garcia l’intelligenza artificiale ha un punto debole: la fiducia. Molti, infatti, sono convinti che distruggerà l’umanità, altri che non sia capace di prendere decisione etiche.

L’intimità fisica rimane il confine finale. Garcia sottolinea che siamo biologicamente programmati per aver bisogno del tocco umano, e che la “fame di contatto“, una condizione sempre più comune nell’era digitale, causa stress, ansia e depressione perché il tocco fisico rilascia ossitocina, l’ormone del benessere.

Ma secondo Ha il potenziale del tocco in VR e anche connesso con l’AI è enorme. Le tecnologie tattili che vengono sviluppate stanno letteralmente esplodendo. Tute aptiche, realtà virtuale, robot sessuali: la tecnologia sta colmando rapidamente anche questo gap.

L’AI come palestra emotiva

Entrambi gli esperti concordano su un punto inquietante: l’AI potrebbe amplificare comportamenti aggressivi. Se qualcuno usa un compagno virtuale per sperimentare fantasie violente o non consensuali, il rischio è che questi comportamenti si trasferiscano poi nelle relazioni reali.

Gli psicologi non sono completamente contrari ai compagni AI. Possono essere utili come palestra emotiva per chi ha difficoltà sociali o semplicemente chi non sa come approcciarsi agli altri. Un posto sicuro dove provare a flirtare o imparare a gestire i conflitti senza il rischio di essere giudicati. Il problema nasce quando diventa qualcosa di permanente. Va bene usarli per imparare, come le rotelle della bicicletta quando sei piccolo. Ma prima o poi le rotelle vanno tolte, altrimenti non si impara mai davvero ad andare in bicicletta.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia