Piano “salva Amt”, si allungano i tempi per la decisione del tribunale civile

Genova. Era atteso nei giorni scorsi il verdetto del tribunale civile di Genova, chiamato a giudicare il piano di salvataggio proposto per l’azienda di trasporto pubblico Amt e quindi a sbloccare la procedura di composizione negoziata della crisi, misura tesa a proteggere proprio Amt dalle richieste dei creditori per almeno sei mesi.
Venerdì scorso, davanti al giudice Chiara Monteleone, si è tenuta l’udienza cartolare durante la quale è stata depositata, dagli avvocati dei vari soggetti coinvolti, la documentazione sul piano di risanamento a fronte delle memorie di alcuni creditori.
La pronuncia era attesa entro mercoledì 17 dicembre, data in cui la stessa giudice Monteleone avrebbe dovuto convocare l’udienza chiesta da alcuni creditori intenzionati a far dichiarare il fallimento dell’azienda di trasporto pubblico.
La giudice, però, ha deciso di rinviare l’udienza dei creditori all’11 febbraio, quindi non è escluso che il pronunciamento sul piano possa essere a sua volta deliberato dopo la pausa natalizia. In ogni caso, viene meno l’esigenza di una decisione a strettissimo giro.
La prima udienza sul piano era avvenuta all’inizio di settembre. Insieme agli avvocati Franco Vazio e Marco Arato e ai loro team – legali di Amt – a palazzo di giustizia erano arrivati anche il direttore generale dell’azienda, Paolo Ravera, e il commercialista Giovanni Mottura, esperto nominato dalla Camera di Commercio, con i suoi collaboratori.
Gli avvocati e commercialisti si erano detti “ottimisti” e anche i vertici di Amt sono fiduciosi dell’esito: se la decisione sarà favorevole si potrà procedere con l’attuazione del piano di risanamento. Nello stesso arco di tempo durante il quale si estenderà la composizione negoziata della crisi, ovvero fino a giugno, dovrebbe andare in porto la ricapitalizzazione della società.
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