Il Parlamento Ue revoca l’immunità ad Alessandra Moretti, rottura nel “campo largo”: i 5 Stelle votano contro il PD
Quanto è dura essere “testardamente unitaria”? Se lo starà chiedendo la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein dopo il voto odierno del Parlamento europeo sulla revoca dell’immunità alla parlamentare Dem Alessandra Moretti, nell’ambito dell’inchiesta sul cosiddetto Qatargate.
L’Aula ha votato a favore della revoca con 497 sì, contrari e 15 astenuti. Nell’ambito della stessa richiesta è stata invece confermata l’immunità per l’altra eurodeputata Pd, Elisabetta Gualmini, salva con 382 voti a favore, 254 contrari e 19 astenuti.
Ma il dato politico eloquente per la tenuta dell’auspicato “campo progressista” è che tra i voti favorevoli alla revoca dell’immunità di Moretti vi sono quelli degli eurodeputati eletti tra le fila del Movimento 5 Stelle.
D’altra parte sul piano prettamente giuridico le accuse dei magistrati belgi sembrano a dir poco evanescenti, così come lo sono state in questi anni di “scandalo” Qatargate, che al netto dei titoli dei giornali ad oggi si è risolto in un buco nell’acqua e che, al contrario, pone inquietanti interrogativi sui metodi di indagine degli inquirenti belgi.
In particolare a Moretti vengono contestati i rapporti con Pier Antonio Panzeri, l’ex eurodeputato italiano di Articolo 1 al centro delle indagini e poi diventato la “gola profonda”: nel mirino poi un viaggio in Qatar dell’esponente Pd e un presunto Rolex in regalo, episodi smentiti dalla Moretti. “Non mi viene attribuito nessun passaggio di denaro. Non ho mai ricevuto benefici, regali e vantaggi da nessuno e tanto meno dal Marocco o dal Qatar”, si era difesa nei giorni scorsi l’esponente Dem.
Ma il voto su Moretti si è trasformato in una “semplice” guerra politica tra schieramenti, senza considerazioni tecnico-giuridiche. Lo aveva ammesso lo stesso gruppo di Fratelli d’Italia all’Eurocamera prima del voto in Commissione Juri, tirando in ballo il caso di Ilaria Salis e annunciando che “d’ora in avanti le posizioni di FdI sulle richieste di revoca risponderanno esclusivamente a valutazioni politiche”.
Moretti dopo il voto del Parlamento Ue si è detta “amareggiata”, perché “gli elementi su cui era basata la richiesta erano stati da me già smentiti su base documentale e continuo a sostenere che il voto non abbia guardato tanto ai contenuti della richiesta, ma sia stato condizionato da strategie e convenienze politico-elettorali”. “Spero di essere ascoltata in procura il prima possibile per potermi difendere dalle accuse”, sottolinea, ha aggiunto l’esponente Pd, ringraziando il suo gruppo e “i tanti colleghi di ogni partito per il sostegno”.
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