Agenzia regionale dei rifiuti, il Pd: “Carrozzone inutile, Bucci lo chiuda una volta per tutte”

Dicembre 16, 2025 - 00:02
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Agenzia regionale dei rifiuti, il Pd: “Carrozzone inutile, Bucci lo chiuda una volta per tutte”
Quezzi discarica a cielo aperto

Genova. “L’Agenzia regionale dei rifiuti, dalla sua istituzione, continua a non fare nulla (e di questo se ne occuperà la Corte dei conti) confermandosi quel carrozzone inutile che, nella prossima discussione di bilancio, chiederemo venga chiuso una volta per tutte“. Così Davide Natale e Simone D’Angelo, segretario regionale e metropolitano del Partito Democratico, forza di opposizione che quasi un anno fa aveva presentato un esposto sulla nuova struttura creata dalla giunta Toti nel 2023.

“Un carrozzone che anche Bucci ha voluto tenere in vita e a cui ha affidato la stesura della manifestazione di interesse per la realizzazione dell’impianto di chiusura del ciclo dei rifiuti – ricordano i dirigenti del Pd, entrambi consiglieri regionali -. Un bando che doveva essere pubblicato la scorsa primavera, poi entro fine agosto e successivamente tra novembre e fine anno, ma di cui, ad oggi, non si ha alcuna notizia“.

Bucci scrive le leggi e approva le delibere, ma subito dopo sembra dimenticarsene – accusano i dem -. Continua infatti con la narrazione secondo cui sarebbero i Comuni a doversi fare avanti per individuare il sito dove realizzare l’impianto. La legge italiana, però, dice tutt’altro, così come la stessa delibera approvata dalla giunta regionale. La delibera, infatti, prevedeva che le imprese che avessero manifestato interesse per la realizzazione dell’impianto dovessero essere in possesso anche del benestare dell’amministrazione comunale del territorio interessato. L’esatto contrario di quanto afferma Bucci, che sostiene invece che per pubblicare il bando si debba sapere già dove realizzarlo. Questa seconda ipotesi è totalmente difforme dal contenuto della delibera e, se perseguita, rischierebbe di alterare la gara, cosa che ci auguriamo Bucci non voglia fare”.

“L’impianto da realizzare, inoltre, deve rispettare quanto previsto dalla pianificazione regionale, che indica in 26mila tonnellate annue i rifiuti indifferenziati prodotti quando il sistema andrà a regime, cioè quando la Liguria raggiungerà il 65% di raccolta differenziata. Le amministrazioni pubbliche devono muoversi all’interno della pianificazione. Se, come in questo caso, la pianificazione si è dimostrata un fallimento, va modificata. Ma per farlo è necessario che sia il Consiglio regionale a pronunciarsi, non attraverso decisioni arbitrarie”, concludono Natale e D’Angelo.

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Redazione Redazione Eventi e News