Attenzione quando andate al mare: questi animali sono velenosi e tossici

Quali sono gli animali a cui prestare attenzione quando si va al mare: ecco l’elenco degli esemplari velenosi e tossici.
Nel mondo esistono migliaia di specie di animali velenose per gli esseri umani o per gli altri animali. In ogni Paese è presente un numero più o meno maggiore di esemplari velenosi, sia autoctoni che allogeni. In ogni ambiente, che sia terrestre, marino o lacustre, bisogna quindi prestare attenzione, soprattutto in determinate Nazioni. Anche in Italia, nonostante la lista delle specie velenose per le persone è davvero ridotta al limite, sono presenti animali potenzialmente pericolosi. In queste settimane estive sarà importante tenere a mente quali sono gli esemplari velenosi o tossici che si possono trovare in spiaggia.
Quali sono le specie velenose i tossiche che si possono trovare in spiaggia
La maggior parte degli organismi marini velenosi vivono nei mari tropicali, ma anche nel Mediterraneo si possono incontrare facilmente alcuni esemplari.Tra gli animali marini velenosi o tossici si possono annoverare le meduse, i piccoli arpioni delle attinie, coralli e altri organismi marini. A quelli endemici dell’Italia si aggiungono gli animali originari dei mari tropicali che con l’innalzamento delle temperature sono comuni anche nel Mediterraneo. Le lesioni causate da questi animali sono in genere di modesta entità, riducendosi a dolore, gonfiore, abbassamento di pressione, febbre, vomito.
Le meduse, tra le specie pericolose in spiaggia
Il contatto con la pelle degli umani provoca una reazione infiammatoria che si manifesta in gonfiore, bolle e bruciore. Rimedi casalinghi come sostanze calde o limone non devono assolutamente essere utilizzati. Per prima cosa bisogna uscire dall’acqua. Raggiunto il bagnasciuga, bisogna sciacquare con l’acqua di mare la zona colpita evitando l’acqua dolce perché questa peggiorerebbe la situazione. Bisogna poi rimuovere i tentacoli. In caso di sintomi gravi, come difficoltà respiratorie, nausea o altri segni di shock anafilattico, si deve subito consultare un medico.
In realtà, quindi, questi animali non pungono ma utilizzano i tentacoli per iniettare un liquido urticante. A seguito di un leggero contatto, i tentacoli attivano le minuscole cellule di cui sono rivestiti all’interno delle quali sono presenti delle capsule contenenti un filamento sottilissimo, che inietta un liquido urticante.
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Le attinie tra gli animali velenosi
Anche se poco conosciute, le attinie del fondale marino (come i pomodori di mare, nome scientifico: Actinia equina), hanno lo stesso meccanismo di difesa delle meduse. Appartenenti al gruppo degli Cnidari, gli esemplari di questa specie si caratterizzano per la presenza di cellule specializzate in grado di ‘sparare’ microscopici arpioni su tutto ciò che toccano. Questi piccoli sghi sono cavi all’interno e contengono una sostanza tossica in grado di paralizzare le piccole prede di cui le attinie e le meduse si nutrono. L’effetto sull’uomo è solo irritante (almeno per le specie presenti nel Mediterraneo).
La tracina, tra i pesci più pericolosi
Tra i pesci ‘pericolosi’ che popolano il Mediterraneo c’è più le tracina (nome scientifico di Echiichthys vipera). La tracina è un pesce di acqua salata che vive lungo le coste del Mediterraneo nei fondali sabbiosi e rocciosi. Caratterizzata dalla presenza sul dorso di spine velenose, la tracina può rilasciare veleno quando deve cacciare o quando si sente minacciata. Il caso più comune è che questi pesci rilascino il loro veleno quando vengono calpestati dagli esseri umani: non rappresentano un pericolo mortale, ma sono fonte di dolore che si protrae dal piede a tutto l’arto e che può durare diverse ore. Dal momento che alcune componenti del veleno si inattivano con il calore, è consigliato immergere la zona colpita in acqua calda per alleviare il fastidio.
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Non sono animali velenosi, ma fate attenzione ai ricci
I ricci di mare esercitano la loro azione tossica (il bruciore provocato dalla puntura) per effetto della penetrazione di aculei fragili e aguzzi che possono rimanere infissi nei tessuti. Nonostante la pericolosità, questi animali dall’esistenza fragile sono importantissimo per gli oceani. Purtroppo nel Mediterraneo i ricci di mare stanno scomparendo Ad essere in pericolo di estinzione è il riccio di mare viola, noto scientificamente come Paracentrotus lividus. La lenta scomparsa di questa specie metterà a rischio lo stesso equilibrio degli ecosistemi marini del Mar Mediterraneo. A lanciare l’allarme è stato uno studio internazionale pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Scientific Reports, che documenta la scomparsa progressiva di questa specie chiave per la biodiversità e l’economia delle coste mediterranee. (di Elisabetta Guglielmi)
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