Bankitalia, domani fari su Panetta tra dazi e “risiko” banche

Roma, 29 mag. (askanews) – Il braccio di ferro internazionale avviato dall’amministrazione Trump sui dazi commerciali, assieme all’elevata incertezza che continua a circondare questa partita giocata su più tavoli – ora anche nei tribunali Usa – non potrà che essere uno dei temi chiave, se non quello dominante sul versante macroeconomico, nelle Considerazioni finali del governatore, Fabio Panetta, alla Relazione annuale della Banca d’Italia.
In attesa di conoscere quali saranno i punti chiave che toccherà Panetta – domani alle 10.30 presso l’istituzione di Via Nazionale – è interessante riavvolgere il nastro e gettare un sguardo sui temi portanti del suo intervento un anno fa. Un confronto utile per constatare come si sia evoluto il quadro delle principali preoccupazioni all’attenzione delle autorità.
Oltre a commercio internazionale e geopolitica, i due settori che maggiormente hanno risentito del fragoroso ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, un altro elemento che è stato oggetto di sviluppi molto rilevanti negli ultimi mesi è quello del panorama bancario italiano. Anche qui, sarà interessante ascoltare come il governatore descriverà e valuterà l’articolata serie di iniziative di aggregazione e contromosse, lanciate dai vari istituti di credito coinvolti. In Italia e non solo.
Da segnalare, poi, che l’intervento di Panetta avverrà a meno di una settimana dal Consiglio direttivo della Bce, a cui partecipano tutti i governatori di banche centrali nazionali dell’area euro. Sono chiamati a decidere su tassi di interesse – l’attesa prevalente è per un nuovo taglio da 0,25 punti percentuali – e politica monetaria. E nei sette giorni che precedono la riunione, solitamente i partecipanti si astengono dal fare dichiarazioni in merito alle imminenti scelte.
Lo scorso anno, uno dei temi più esaminati in tutto il suo intervento dal governatore era stato quello della produttività, in Italia e in Europa. E della necessità di rilanciare gli investimenti. Questi elementi ovviamente non sono venuti meno, anzi se possibile sono ancora più pressanti nel quadro di incertezza sul commercio e sulla concorrenza globali.
E a questi, anche in chiave gestione dei conti pubblici, si aggiungono i propositi di aumentare le spese in difesa nella Ue, a causa della confinante guerra in Ucraina con la Russia. Sempre in chiave europea, nei mesi passati sono state anche rilanciate le discussioni sull’Unione dei mercati dei capitali. E sulla possibile creazione di titoli di debito pubblici comuni.
Altro possibile tema particolarmente a cuore a Panetta, quello dell’euro digitale, su cui aveva la responsabilità diretta nel periodo in cui era componente del Comitato esecutivo della Bce. E su cui oggi sembra essersi aperta una ulteriore divergenza di linea con gli Usa, dove l’amministrazione Trump ha vietato alla Fed di perseguire un dollaro digitale, puntando piuttosto su criptoasset e stablecoin.
All’appuntamento annuale di Bankitalia partecipano gli esponenti di primo piano del mondo bancario, imprenditoriale e sindacale. Mentre la tradizione vuole che, a rimarcare l’autonomia dell’istituzione monetaria, non siano presenti parlamentari né componenti del governo.
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