Femminicidio di Vasilica Potincu, ex cliente fermato per la morte della escort: la pista dei 50mila euro “regalati”

È un operaio di 29 anni, Andrea Mostoni, il presunto killer di Vasilica Potincu, 35enne uccisa nella serata di sabato maggio a Legnano (Milano) nell’appartamento di via Stelvio dove la escort riceveva i suoi clienti.

L’uomo, di Robecco sul Naviglio, è stato fermato nella serata di mercoledì: interrogato dal pm Ciro Caramore che coordina le indagini della Procura di Busto Arsizio, Mostoni, assistito dall’avvocato Emanuela Re, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo è in stato di fermo per omicidio, comparirà davanti al gip nelle prossime ore per la convalida del provvedimento.

Mostoni sarebbe uno dei clienti di Potincu, uccisa con ben 9 coltellate nell’appartamento di Legnano in cui lavorava e riceveva i suoi clienti: la donna, di origini romene, viveva a Cinisello Balsamo con la mamma, la sorella, il figlio di 14 anni e l’ex marito, nonostante i due si fossero separati. Quest’ultimo, un 39enne connazionale della vittima, dopo la notizia del femminicidio si è costituito a Brescia ma non per il delitto: era infatti ricercato per un mandato di arresto europeo per reati predatori commessi nel 2018 in Romania

Gli investigatori, l’inchiesta è stata condotta dai carabinieri del gruppo di Rho e del Nucleo investigativo di Milano, sono arrivati all’operaio 29enne incrociando i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona ai lettori conta targhe e i tabulati telefonici: in particolare alcune riprese mostrerebbero Mostoni arrivare a bordo di una Skoda fuori dal palazzo di via Stelvio, uscire dal veicolo e quindi rientrare poco dopo la mezzanotte, orario che l’autopsia ha stabilito come morte di Vasilica. Il corpo della 35enne romena, che agli amici si presentava come “Elena” e che su OnlyFans e siti per appuntamenti era nota come “Katty”, era stato scoperto solamente domenica pomeriggio da un inquilino del condominio, che aveva trovato il cadavere nell’appartamento preso in affitto con un coltello da cucina ancora conficcato nella schiena.

Secondo quanto emerso dalle indagini Mostoni avrebbe inoltre dato a Vasilica 50mila euro con una serie di bonifici con causale “regalo”: denaro che avrebbe donato alla donna per spese famigliari anche ingenti. Dopo comportamenti ritenuti ossessivi, Vasilica aveva fatto arrivare a Mostoni una diffida firmata da un avvocato, una sorta di lettera privata mai comunicata alle forze dell’ordine. In risposta a quel documento il 29enne avrebbe poi richiesto indietro il denaro.