Fitto: nuova architettura bilancio Ue è opportunità da cogliere
Roma, 21 lug. (askanews) – Alcune delle questioni principali poste sul bilancio pluriennale presentato nei giorni scorsi dalla Commissione Ue, “se valutate in modo differente, possono apparire completamente diverse. Questo bilancio ha 3 questioni fondamentali, la prima collegata alla semplificazione, la seconda alla flessibilità, la terza alla necessità di creare le condizioni per un uso adeguato delle risorse europee migliorando la qualità della spesa”. Lo ha detto Raffaele Fitto, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea per la Coesione e le Riforme, intervenendo alla assemblea nazionale di Coldiretti, in corso di svolgimento a Romana.
Obiettivo centrale del bilancio e del fondo unico “quello di avere una maggiore semplificazione ed una maggiore flessibilità, che è la partita principale, perché perché i bilanci pluriennali europei hanno una caratteristica, di essere definiti in un anno e di valere in modo rigido per 7. Questo poteva andare bene in passato ma è impossibile che vada bene oggi”, ha detto Fitto.
“Noi – ha aggiunto Fitto – abbiamo salvaguardato il bilancio della Pac all’interno dei piani nazionali e regionali di partenariato, che si chiamano così perchè c’è il tema collegato allo sviluppo rurale che è parte degli attuali PSR e che è un punto fondamentale per dare una risposta sul secondo pilastro dell’attuale programmazione. Perché – ha detto – se è vero come è vero che il primo pilastro, quello dei pagamenti diretti, è abbondantemente confermato e salvaguardato anche con qualche miliardo in più, il secondo pilastro pari a 87 miliardi di euro va all’interno dei piani nazionali e regionali”.
Fitto ha poi spiegato che, nei giorni a seguire la presentazione del bilancio, “ho sentito fare dei numeri che non corrispondono nemmeno lontanamente a quella che è la realtà dei fatti. Visto che il primo pilastro è già allocato, se sommiamo il secondo pilastro con le politiche di coesione capiamo subito che siamo dentro quella cifra e anche con la possibilità di riprogrammare quelle risorse in base alle esigenze che gli Stati e le Regioni presenteranno. C’è una sinergia molto forte tra il secondo pilastro e la politica di coesione”.
Per quanto riguarda le aree rurali, il vicepresidente esecutivo ha sottolineato: “stiamo lavorando per dare una risposta che consenta agli agricoltori di rimanere in queste aree e di potere valorizzare i territori. E’ evidente che c’è bisogno di una politica coordinata che metta insieme i diversi ambiti di intervento. Questo non è un problema, è una opportunità sulla quale dobbiamo lavorare insieme per avere una visione comune”. Fitto ha anche fatto una parentesi sulla pesca, le cui risorse sono apparentemente diminuite del 67%. “Siccome è stato fatto un cenno anche alla pesca – ha detto – anche la pesca ha una allocazione di 2 miliardi di euro e comparteciperà per la differenza con i piani nazionali e regionali”.
“Questo modello non è un modello che taglia o che va contro – ha concluso – è una nuova architettura del bilancio europeo. Ovviamente è discutibile e lo faremo nei prossimi mesi con il Parlamento e con il Consiglio. Certo che può essere implementato e migliorato, ma rappresenta dal punto di vista della struttura una opportunità da cogliere positivamente”.
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