Gap, nel Q1 utile netto a +22% ma stima un danno di 150 mln $ per i dazi

Gap chiude il primo trimestre registrando vendite per 3,4 miliardi di dollari (poco più di tre miliardi di euro), in aumento del 2,2% rispetto all’analogo trimestre dello scorso anno, e con una marginalità in aumento. Il reddito operativo si è attestato sui 260 milioni di dollari, il 26,83% in più e l’utile netto è salito a quota 193 milioni di dollari, mettendo a segno un incremento del 22 per cento. I ricavi sono stati trainati dalla buona performance del marchio ammiraglio che, nel primo trimestre, ha visto aumentare il turnover del 5% a 724 milioni di dollari, ottenenendo “vendite comparabili positive per il sesto trimestre consecutivo e un aumento della quota di mercato per l’ottavo trimestre consecutivo”, riporta la nota.

Bene anche Old Navy che ha registrato un aumento del 3%, arrivando a 2 miliardi di dollari, mentre Banana Republic e Athleta hanno visto scendere le vendite rispettivamente del 3% e del 6 per cento.

I dati positivi non hanno però convinto il mercato che ha fatto crollare il titolo di ben 16 punti percentuali nel corso della seduta. Le azioni di Gap hanno chiuso poi con un calo di poco più di un punto percentuale. A pesare sulla performance, i timori sui dazi. Nell’outlook dell’anno, infatti, il gruppo a stelle e strisce ha avvertito di un potenziale impatto di 100-150 milioni di dollari sull’utile operativo dell’anno fiscale 2025 a causa dei dazi. In particolare, Gap ha dichiarato: “se le attuali aliquote tariffarie sulle importazioni dalla Cina e da altri paesi rimarranno in vigore, potrebbe affrontare costi incrementali di 250-300 milioni di dollari nell’anno fiscale 2025. Sebbene l’azienda abbia strategie per mitigare oltre la metà di tale importo, prevede comunque un impatto netto di 100-150 milioni di dollari sull’utile operativo, principalmente nella seconda metà dell’anno”.

Per l’intero anno fiscale 2025, Gap prevede una crescita delle vendite nette dell’1-2%. I ricavi del secondo trimestre dovrebbero essere approssimativamente stabili rispetto all’anno scorso.