Istruzione e sanità: le priorità trascurate
L’agenzia missionaria vaticana Fides rileva che sono 48 gli Stati che spendono di più per il pagamento degli interessi che per l’istruzione o la sanità”. Il cosiddetto servizio del debito, ovvero il pagamento degli interessi per i crediti ricevuti, finisce così per incidere pesantemente sulla vita dei Paesi più poveri, con tagli delle voci dei bilanci statali dedicate all’istruzione, alla sanità e ai sussidi per comprare generi di prima necessità e carburante. Le proteste avvenute nel 2024 in Nigeria e Kenya da parte soprattutto dei giovani sono intimamente legate a questo perverso meccanismo debitorio. Per potere pagare gli interessi sul debito e ridurre l’indebitamento complessivo dei loro Paesi, i dirigenti keniani e nigeriani avevano presentato leggi finanziarie che prevedevano aumenti delle tasse e tagli ai sussidi.
Sos sanità
Francesco aveva incontrato i partecipanti al seminario “Affrontare la crisi del debito nel Sud del mondo”, promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze. “Dopo la globalizzazione mal gestita, la pandemia e le guerre, ci troviamo di fronte a una crisi del debito che colpisce soprattutto i Paesi del Sud del mondo, generando miseria e angoscia, e privando milioni di persone della possibilità di un futuro degno”, aveva detto Jorge Mario Bergoglio. Auspicato che il Giubileo 2025 possa aprire la via a “Una nuova architettura finanziaria internazionale audace e creativa”. Secondo la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo “l’architettura finanziaria globale non è più in grado di soddisfare le esigenze del mondo nel ventunesimo secolo. Questa è una sfida sostanziale per lo sviluppo sostenibile”. Di creatività e audacia ce n’è quindi veramente bisogno per ribaltare una struttura finanziaria che alimenta il divario tra ricchi e poveri. I Paesi in via di sviluppo, infatti, sono alle prese con un’architettura finanziaria internazionale, le cui asimmetrie radicate esacerbano l’impatto delle crisi a cascata sullo sviluppo sostenibile. Questo sistema intensifica il loro onere del debito limitando l’accesso a finanziamenti per lo sviluppo sostenibile e spingendoli a prendere in prestito da fonti esterne più volatili e costose
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