Macaulay Culkin riapre una ferita del passato
Un ricordo che torna a bruciare
Macaulay Culkin riaffiora sul tema più doloroso della sua infanzia e scuote i fan con un racconto che nessuno si aspettava. L’attore ripercorre con lucidità i giorni di My Girl e rimette in moto un’emozione che non smette di bussare alla sua memoria. Durante il podcast “On Film… with Kevin McCarthy”, Culkin descrive un’esperienza che lo travolse quando aveva appena dieci anni.
L’incubo sul set di My Girl
L’attore rievoca la celebre scena delle api e svela un retroscena che sorprende tutto il pubblico: gli adulti sul set lo introdussero in un ambiente saturo di insetti veri senza prepararlo alla paura che lo avrebbe investito. I truccatori gli spalmarono sulle dita una sostanza profumata e fredda. Quel composto lo trasformò in un richiamo irresistibile, una scelta che oggi le produzioni eviterebbero.

Macaulay ph press
L’addestratore aprì le cassette davanti a lui e liberò migliaia di api che gli ruotavano intorno, convinte di trovare una regina nelle sue mani. Culkin tentò di controllare il panico e agitò le braccia per seguire le indicazioni del regista, mentre il ronzio gli annebbiava i pensieri. Ogni interruzione delle riprese segnò una fuga verso il bosco, dopo aver immerso le mani nell’acqua calda. Gli adulti gli dissero che un bambino corre più veloce di un’ape, ma lui non credette mai a quella frase mentre sentiva quelle piccole ombre inseguirlo.
La fragilità dietro la fama
La compagna Brenda Song richiama l’attenzione sulla fragilità dei bambini che crescono davanti alla macchina da presa. Ricorda che la fama precoce spesso costruisce muri di dolore che crescono in silenzio. Culkin confessa che in quella scena, considerata una delle più struggenti del film, lottò per risultare professionale mentre affrontava una paura autentica.
Una verità che ancora ronzia
Oggi il suo racconto acquisisce un peso nuovo. Le immagini che molti considerano iconiche nascono da momenti reali, a volte troppo reali per un bambino. E forse proprio qui si nasconde la forza della sua testimonianza: alcune scene restano immortali perché custodiscono una verità nascosta, una verità che continua a ronzare nella vita dell’attore come un’ombra gialla che non smette di cercarlo dopo trentaquattro anni.
A cura di Martina Marchioro
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