Neutralità tecnologica per la decarbonizzazione dell’edilizia, ma le pompe di calore sono il futuro

Il settore edilizio necessita di azioni per la sua decarbonizzazione e la direttiva europea Case Green va in questa direzione, promuovendo l’adozione di pompe di calore e lo stop alla produzione e alla vendita di caldaie a combustibili fossili entro il 2040. Le associazioni di settore del gas non ci stanno…
Per le associazioni del settore del gas – tra le altre Assogasliquidi-Federchimica, Proxigas, Assogas, Assotermica e Utilitalia – lo stop alla commercializzazione e alla vendita delle caldaie a gas “non s’ha da fare”.
Sostenendo il principio della neutralità tecnologica, hanno quindi presentato al Parlamento europeo uno studio che propone varie alternative all’uso delle pompe di calore.
Pompe di calore o soluzioni alternative?
Nello studio, si sostiene che la maggior parte degli edifici europei, soprattutto i condomini più datati (circa il 60%), non è adatta all’installazione di pompe di calore elettriche per motivi di spazio, costi elevati (circa 10.000 euro per installazione, esclusa coibentazione) e vetustà degli immobili.
Solo il 30% delle famiglie europee avrebbe le risorse finanziarie per sostenere i costi di installazione, considerando una spesa media annua familiare di 30.000 euro.
Ecco allora l’alternativa, nel nome dell’indipendenza tecnologica: permettere alternative come caldaie a condensazione compatibili con gas rinnovabili (biometano, idrogeno verde), sistemi ibridi e microcogenerazione per supportare la decarbonizzazione senza escludere le tecnologie esistenti.
Se, da un lato, le critiche alle pompe di calore si concentrano su barriere reali (costi, vincoli edili…), si sottovalutano invece i progressi tecnologici che stanno riducendo i costi delle pompe di calore e migliorando la loro adattabilità.
Inoltre, nonostante la proposta di caldaie a condensazione con gas rinnovabili sia interessante, la disponibilità su larga scala di biogas e di idrogeno verde rimane oggi limitata, con costi di produzione ancora elevati.
Inoltre, la microcogenerazione, tecnologia certamente promettente, richiede ancora ulteriori investimenti in infrastrutture e lo sviluppo di regolamentazione specifica.
Le pompe di calore elettriche, sono invece già oggi una tecnologia chiave per la decarbonizzazione del riscaldamento residenziale e commerciale, perché sfruttano fonti rinnovabili come l’aria o il suolo, riducendo le emissioni e i costi operativi, soprattutto con l’aumento dei prezzi del gas.
Tecnologie di decarbonizzazione: serve confronto ma anche coerenza normativa e visione di lungo periodo
Sul tema delle possibili alternative alle pompe di calore, si esprime Anthony Loizeau, Group Deputy Ceo di Aira, tra i principali operatori europei nel settore dell’energia pulita direct-to-consumer, che ci invia questa lettera aperta che pubblichiamo su GreenPlanner.it
“In un momento cruciale per la transizione energetica del settore edilizio, è comprensibile che si valutino diverse opzioni tecnologiche. Tuttavia, la discussione deve basarsi su evidenze scientifiche, dati di efficienza e sostenibilità nel lungo periodo.
Le pompe di calore rappresentano oggi la soluzione più matura, scalabile e ambientalmente efficace per decarbonizzare il riscaldamento residenziale. L’Agenzia Internazionale per l’Energia, la Commissione europea e la stessa direttiva Case Green ne riconoscono il ruolo centrale per raggiungere gli obiettivi climatici e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
In Italia, il 12% delle emissioni di CO2 è legato al riscaldamento domestico. Più di 17 milioni di famiglie si affidano ancora a sistemi a gas o gasolio: questo rappresenta un ostacolo significativo alla transizione ecologica. La progressiva uscita degli incentivi per le caldaie fossili, a partire dal 2025, va nella giusta direzione.
Aira è impegnata in prima linea per rendere le pompe di calore accessibili alle famiglie italiane attraverso soluzioni integrate, piani di pagamento flessibili e risparmi tangibili. Ma serve un contesto regolatorio stabile, coerente e orientato all’innovazione, che dia fiducia a cittadini, investitori e industria.
Valutare alternative è legittimo. Ma rinviare le scelte o introdurre incertezze rischia di rallentare la decarbonizzazione e aumentare i costi ambientali e sociali. La tecnologia esiste, è disponibile e funziona: ora è il momento di implementarla su larga scala“.
Crediti immagine: Depositphotos
L'articolo Neutralità tecnologica per la decarbonizzazione dell’edilizia, ma le pompe di calore sono il futuro è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




