Per Kering primi sei mesi ancora in salita: utile netto a -46%

Kering chiude il primo semestre 2025 con vendite definite dal presidente e CEO del gruppo François–Henri Pinault, “ancora ben al di sotto del nostro potenziale”, e sotto alle attese degli analisti e con un utile netto quasi dimezzato. “Sebbene i risultati che presentiamo oggi siano ancora ben al di sotto del nostro potenziale, siamo certi che l’insieme degli sforzi compiuti negli ultimi due anni abbia posto delle solide basi per le prossime tappe dello sviluppo di Kering”, ha però aggiunto Pinault, che ha ricordato come la prima metà del 2025 sia stata caratterizzata da decisioni fondamentali per il gruppo, con la nomina di Luca de Meo come CEO e dei nuovi direttori creativi delle tre principali maison che “stanno lavorando con passione e determinazione per rafforzarne la desiderabilità e valorizzarne il loro patrimonio”.
Entrando nel dettaglio dei dati, le vendite del primo semestre sono scese del 16% a 7,6 miliardi di euro (-15% a tassi costanti), mancando la stima di consenso Visible Alpha tra gli analisti, che prevedeva un calo del 13% secondo quanto riferito da Ubs. Gucci ha riportato vendite pari a 1,46 miliardi di euro, segnando un calo del 26% nel semestre su base reported (con vendite retail a -24% e wholesale a -42%). Nel solo secondo trimestre la flessione dei ricavi del gruppo ha raggiunto 18 punti percentuali a 3,7 miliardi di euro (-15% a tassi costanti), un dato peggiore rispetto al calo del primo trimestre. Il risultato operativo corrente nel semestre è stato pari a 969 milioni di euro (-39%), l’utile netto è passato da 878 milioni di euro dei primi sei mesi del 2024 agli attuali 474 milioni (-46%).
In calo anche Saint Laurent, che ha registrato una contrazione dell’11% a 1,3 miliardi di euro nel semestre (-11% su a tassi correnti), mentre Bottega Veneta ha visto un aumento dei ricavi a 846 milioni di euro (+1% a tassi correnti, +2% a tassi comparabili) nei sei mesi. Nello stesso periodo la divisione “altri marchi” ha contratto il turnover a 15% a 1,5 miliardi di euro (-15% a tassi correnti e -14% su base comparabile) con vendite di Balenciaga considerate dal gruppo “resilienti in Nord America e leggermente in crescita in Asia-Pacific, mentre sono diminuite in Europa Occidentale e Giappone”, nel secondo trimestre. Le vendite di Brioni sono cresciute in tutti i principali mercati di riferimento, McQueen continua nel processo di razionalizzazione della rete di negozi. Infine, le performance dei marchi di gioielleria Boucheron e Pomellato continuano a essere solide e Qeelin “prosegue in un significativo percorso di crescita”.
Le vendite di Kering Eyewear nel primo semestre raggiungono i 921 milioni di euro, in crescita del 1% a tassi correnti e del 2% su base comparabile e le vendite di Kering Beauté nel primo semestre raggiungono 150 milioni di euro, in crescita del 9% sia su base comparabile che a tassi correnti.
“Sotto l’aspetto operativo e finanziario, in un contesto di mercato particolarmente difficile, abbiamo continuato a razionalizzare la rete di distribuzione e la struttura dei costi e, seguendo la nostra tabella di marcia, abbiamo implementato azioni fondamentali per rafforzare la nostra struttura finanziaria”, ha aggiunto Pinault.
Le azioni di Kering hanno perso circa il 60% del loro valore negli ultimi 24 mesi, in lotta con il calo delle vendite da oltre due anni. Nel corso della conference call con gli analisti, Armelle Poulou, direttrice finanziaria di Kering, ha dichiarato che “l’impatto dei dazi è perfettamente gestibile per noi”, aggiungendo poi che “potrebbe esserci una seconda ondata di adeguamenti dei prezzi in autunno”.
Il gruppo francese, controllato dalla famiglia di miliardari Pinault, ricorda Reuters, ha ridotto il proprio debito netto nella prima metà dell’anno a 9,5 miliardi di euro dai 10,5 miliardi di fine anno scorso, principalmente grazie alla vendita di immobili.
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