Perché la cultura sportiva in Italia è malata: 13enne picchiato in campo dal padre di un avversario a fine partita
Sono comportamenti come quello visto domenica sera a Collegno, in provincia di Torino, che rovinano lo sport. E se a praticarlo sono ragazzini appena, rischiano di rovinare non soltanto il pallone, ma anche il carattere e la socialità di ognuno. Se il padre di un ragazzo scende in campo per picchiare il ragazzo che gioca in un’altra squadra, sconforta pensare quanto lo sport abbia potuto fallire su più fronti o se non altro risultare inutile. L’uomo intanto è stato identificato e denunciato per lesioni.
La partita era Carmagnola contro Volpiano Pianese, torneo Super Oscar, giovanili under 14. Partita combattuta, atmosfera tesa. Al fischio finale qualche sfottò, parole di troppo, il parapiglia tra i ragazzini in campo. L’uomo sarebbe entrato in campo durante la rissa esplosa tra i ragazzini, ha colpito con un pugno il portiere della squadra avversaria e ha continuato a colpirlo quando il ragazzino era finito a terra. È stato fermato dai dirigenti delle due squadre, anche uno di questi è rimasto ferito da un pugno scagliato dall’uomo.
“Ci siamo buttati in mezzo per cercare di fermarlo – ha detto l’allenatore del Volpiano-Pianese, Andrea Mirasola, al Corriere della Sera Torino – era una furia, abbiamo avuto tanta paura per l’incolumità del ragazzo. Io, il mio staff e tutti i ragazzi siamo sotto choc: abbiamo visto il nostro portiere lasciare il campo in ambulanza. I genitori dei nostri ragazzi sono stati perfetti e hanno evitato che la situazione potesse degenerare. Mi aspetto che la giustizia ordinaria faccia il suo corso e che scene del genere non si vedano mai più su un campo da calcio: i valori sportivi devono essere rispettati”.
Sono episodi come questo che fanno pensare che per quanto l’Italia sia un Paese dalla grande tradizione sportiva, un’autentica e vera cultura sportiva è in molti casi ancora assente. Lo stesso ha riconosciuto come ad aspettare lui e la società sia adesso un lungo e preciso lavoro per salvaguardare e ristabilire un ambiente sano non soltanto per la vittima dell’aggressione ma anche per il resto dei ragazzini. Il 13enne dopo l’aggressione è stato trasportato all’Ospedale Martini di Torino, dove i medici hanno riscontrato diverse lesioni tra cui la frattura del malleolo. Prognosi di 15 giorni.
“La Società Csf Carmagnola Queencar, in merito ai fatti accaduti durante l’incontro di calcio giovanile del 31 agosto valido per il Torneo Super Oscar – si legge in una nota della società – esprime profondo rammarico e ferma condanna per l’episodio che ha visto il coinvolgimento di un genitore di un nostro tesserato presente sugli spalti. La Società si è già attivata per adottare provvedimenti nei confronti del genitore responsabile del gesto, a tutela dell’immagine del Csf Carmagnola Queencar, ribadendo che simili comportamenti non sono mai stati e non saranno mai tollerati. Infine, la Società si riserva di costituirsi parte civile nelle competenti sedi giudiziarie, a tutela dei valori che rappresenta e dell’intera comunità sportiva”.
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