Sardegna: oncologi di fama internazionale nella nuova Cabina di regia regionale

La Sardegna rafforza la propria Rete oncologica regionale con l’istituzione di una Cabina di regia composta da esperti di livello internazionale. La Giunta regionale ha approvato il provvedimento su proposta dell’assessore della Sanità Armando Bartolazzi, puntando su un gruppo ristretto di specialisti che supporteranno il coordinamento strategico della rete senza generare nuovi costi per il bilancio pubblico. Nel nuovo organismo entrano figure di primo piano della ricerca oncologica italiana: Paolo Ascierto dell’Istituto Pascale di Napoli, Giuseppe Curigliano dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, Michele Maio del centro di Immunoterapia di Siena e Paolo Marchetti, direttore scientifico dell’Idi-Ircss di Roma. I quattro avranno un ruolo consultivo e operativo, contribuendo a definire linee guida e ad accelerare l’integrazione della Sardegna nei circuiti clinici nazionali e internazionali. “Questa iniziativa – spiega Bartolazzi – eleva il livello scientifico della Rete oncologica regionale, offrendo anche ai centri sardi la possibilità di partecipare a trial clinici su farmaci innovativi, nonostante l’assenza di un IRCCS oncologico nell’isola”.

L’obiettivo è colmare il divario territoriale e garantire ai pazienti sardi l’accesso alle cure più avanzate, attraverso una struttura organizzativa efficiente e scientificamente qualificata. La nuova Cabina di regia si affianca al Coordinamento, al Comitato scientifico e al Molecular Tumor Board già istituiti con la delibera del novembre 2023, che a sua volta ha integrato il quadro delineato nel 2018. L’intervento attuale prevede anche la creazione di un comitato tecnico-operativo ristretto, incaricato di tradurre con maggiore rapidità gli indirizzi politico-amministrativi in azioni concrete sul territorio. Il rafforzamento della governance sanitaria arriva in un momento chiave per il sistema regionale. L’inserimento di competenze d’eccellenza in una struttura permanente punta a dare continuità alla programmazione oncologica, ridurre la frammentazione e facilitare l’adozione di protocolli condivisi nei centri della rete, che include presidi hub and spoke, gruppi interdisciplinari di cura e centri di accoglienza per i pazienti.

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