Smart City in Italia: crescita lenta, ma fondamentale per la transizione sostenibile

Maggio 30, 2025 - 17:00
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Smart City in Italia: crescita lenta, ma fondamentale per la transizione sostenibile
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Nel 2024 il mercato italiano delle Smart City, pur crescendo meno della media europea, ha superato il miliardo di euro. Le amministrazioni locali si orientano sempre più verso progetti che integrano tecnologia e sostenibilità, pur dovendo affrontare ostacoli strutturali, come la carenza di competenze, la frammentazione amministrativa e una limitata adozione dell’Intelligenza Artificiale

In Italia il mercato delle Smart City non tiene il ritmo della media europea ma, comunque, cresce in due ambiti consolidati: l’illuminazione pubblica intelligente, con 240 milioni di euro (pari al 23% del totale), e la mobilità smart, che assorbe circa 215 milioni di euro (20%).

A questi si aggiungono iniziative più diffuse ma meno strutturate, come i sistemi di sorveglianza urbana e le Comunità Energetiche Rinnovabili, attivati rispettivamente dal 27% dei comuni nel biennio 2023-2024.

Secondo l’analisi dell’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano, l’interesse degli enti locali per le tecnologie urbane intelligenti è in rapida ascesa: il 42% dei comuni ha avviato almeno un progetto nel 2024, mentre il 91% ha in programma di farlo entro i prossimi due anni.

Tuttavia, la mancanza di regole condivise e di strumenti di rendicontazione efficaci impedisce ancora di misurare con precisione gli impatti – ambientali, economici e sociali – delle soluzioni adottate.

Sostenibilità ambientale: una sfida urbana ineludibile

Le città sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni globali di CO2. In Europa, la missione Climate Neutral and Smart Cities individua 112 centri urbani chiamati a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030.

Tra questi figurano nove città italiane – tra cui Milano, Roma, Bologna e Torino – che oggi registrano emissioni pro capite medie di 3,6 tonnellate di CO2 equivalente, per oltre il 90% riconducibili ai settori edilizio e dei trasporti.

Le principali strategie urbane per ridurre l’impatto climatico si concentrano sulla riqualificazione energetica degli edifici e sull’integrazione di fonti rinnovabili.

L’innovazione digitale offre strumenti sempre più avanzati, dai sistemi adattivi di efficientamento energetico ai Digital Twin per mappare le isole di calore e ottimizzare il potenziale fotovoltaico dei tetti.

Sostenibilità sociale: inclusività e mobilità ancora carenti

Il giudizio dei cittadini sulla qualità della vita nei comuni italiani è tutt’altro che lusinghiero. L’indice medio di soddisfazione rispetto a inclusività, accessibilità dei servizi e dinamismo economico-sociale si attesta a un modesto 5,2 su 10, e scende a 4,4 se si considera la percezione dell’innovazione.

La mobilità è la criticità più evidente: l’85% segnala difficoltà legate alla sicurezza stradale e all’assenza di trasporti alternativi. Non sorprende, quindi, che l’auto privata a combustione resti il mezzo di trasporto preferito nel 60% dei casi.

Sostenibilità economica: Ppp e project financing ancora sottoutilizzati

Affinché le Smart City risultino sostenibili anche sul piano economico, è necessario superare la logica dei progetti isolati, adottando una visione integrata capace di generare economie di scala e ritorni a lungo termine.

Le partnership pubblico-private (Ppp) si configurano come strumenti chiave in questa direzione: sono ritenute molto utili dal 37% dei comuni, ma a oggi sono effettivamente adottate solo dal 16%.

Intelligenza Artificiale: potenziale elevato, applicazione limitata

Nonostante il 92% dei cittadini italiani conosca l’Intelligenza Artificiale e ne approvi l’uso per applicazioni urbane come la sicurezza pubblica, la gestione delle emergenze e il monitoraggio dei guasti infrastrutturali, solo il 4% dei comuni ha effettivamente avviato progetti di Ai.

Le prospettive sono più rosee: il 35% degli enti locali dichiara di volerla integrare entro due anni. Le applicazioni internazionali e nazionali non mancano.

A Messina, l’Ai è impiegata per ottimizzare lo smistamento dei rifiuti; a Bari, l’Acquedotto Pugliese utilizza algoritmi predittivi per migliorare la gestione idrica. A Roma, Julia – un chatbot sviluppato con Ai generativa – agevola il dialogo tra amministrazione e cittadini.

Tuttavia, la maggior parte dei comuni italiani non dispone ancora di team dedicati né di un’infrastruttura organizzativa adeguata. Le criticità principali risiedono nella carenza di competenze, nella gestione della privacy e nella debolezza della governance.

Cittadini digitali: tra consapevolezza e digital divide

L’indagine condotta dal Politecnico di Milano con Bva Doxa mostra come la sostenibilità sia ormai interiorizzata nella quotidianità di molti italiani: il 96% afferma di aver compiuto azioni concrete per migliorare la propria città, prevalentemente attraverso la riduzione dei consumi e la raccolta differenziata.

Tuttavia, pratiche più complesse, come l’adozione di modalità di mobilità sostenibile, restano minoritarie (23%). Il digital divide resta un ostacolo rilevante, soprattutto tra le generazioni.

Le app per pagamenti digitali e mappe urbane sono diffuse, ma l’uso di strumenti legati alla mobilità smart e alla vita sociale è ancora limitato tra i cittadini più anziani.

Prospettive: visione strategica e capacità organizzativa come condizioni imprescindibili

Il quadro delineato dall’Osservatorio Smart City del Politecnico di Milano evidenzia la necessità per le città italiane di rafforzare le proprie capacità organizzative, sviluppare strumenti operativi coerenti e adottare una visione strategica di lungo periodo.

Senza un’architettura solida, l’innovazione rischia di restare un insieme frammentato di esperimenti scollegati. Le Smart City non sono più una prospettiva futuristica, ma una componente essenziale della transizione sostenibile urbana.

Il compito che attende le amministrazioni italiane è ora quello di passare da progetti pilota a politiche sistemiche, in grado di coniugare innovazione, inclusione e resilienza.

Crediti immagine: Depositphotos

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