Tod’s, rinviata l’udienza al 23 febbraio. Il gruppo: “Faremo il possibile per rafforzare i controlli”

Tod’s rivede la sua strategia difensiva. Oggi si sarebbe dovuto discutere della richiesta del pm di interdittiva, ovvero il divieto per sei mesi di poter fare pubblicità ai suoi prodotti a seguito dell’accusa del pubblico ministero di sfruttamento di manodopera. Gli avvocati di Tod’s, Francesco Mucciarelli e Luisa Mazzola, hanno chiesto al gip milanese di rinviare l’udienza, richiesta accolta dal giudice che ha dunque fissato la prossima udienza il 23 febbraio.

La richiesta è legata alla “ferma intenzione” da parte del gruppo di Diego Della Valle, di “fare tutto quanto in proprio potere per garantire la sicurezza e dignità del lavoro, valori che ritiene da sempre parte del proprio dna”. Come riportano le agenzie, “dalla riunione del consiglio di amministrazione di Tod’s dello scorso 20 novembre emerge la ‘ferma volontà’ di proseguire, con ancora maggior vigore, nel percorso di rafforzamento del proprio sistema di controllo della filiera produttiva”. Nel testo, proseguono le agenzie, “si legge come durante il board si sia ‘dato conto delle iniziative intraprese nel percorso di rafforzamento dei presidi di controllo della supply chain avviato nel 2023’, ‘rafforzamento che si è sviluppato e si sta sviluppando lungo’ diverse ‘direttrici d’intervento'”. Da qui, dunque, la richiesta di rinvio, sottolineati dalle iniziative già assunte dalla società, in modo particolare la “risoluzione di tutti i contratti con i fornitori della filiera alla quale fa riferimento la richiesta di misura interdittiva”. Per il gruppo, come anticipato, si tratta di un cambio di strategia rispetto alle polemiche con la Procura che hanno contraddistinto a caldo la prima fase.

A inizio ottobre il pm di Milano Paolo Storari aveva parlato di “violazione conclamata” del reato di caporalato in due suoi fornitori cinesi nelle Marche e ha iscritto nel registro degli indagati tre amministratori delegati nonché la stessa società sulla base della legge 231. Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, le accuse riguarderebbero lo sfruttamento di manodopera in stato di bisogno di opifici ispezionati dai carabinieri del Nucleo Tutela Lavoro tra il 15 ottobre 2024 e il 27 maggio 2025 a Milano, Vigevano e Macerata. Secondo la testata, la decisione di Tod’s di richiedere il rinvio sarebbe legata alla volontà di “attendere il completamento delle attività, attualmente in corso di implementazione e esecuzione da parte di Tod’s, di rafforzamento del complessivo sistema di controllo della filiera produttiva in tutti i suoi aspetti”. Un mutamento – spiega il Corriere – “che può avere a che fare con una serie di ulteriori ispezioni di cui sinora non si era saputo, e che in alcuni opifici subfornitori hanno rilevato ancora irregolarità anche dopo l’emergere della vicenda”. Secondo la società di Della Valle, invece, “quelle situazioni di sfruttamento di lavoratori ‘erano situazioni rilevabili per la maggior parte attraverso l’applicazione di mezzi di indagine non disponibili ai privati, e nella maggioranza dei casi relative a soggetti ignoti a Tod’s”. Il Corriere riporta di “tre nuove ispezioni che, senza che si sia saputo, il pm Storari ha mandato i carabinieri a fare il 18, 19 e 20 novembre (cioè dopo le contestazioni a Tod’s) in tre fornitori di secondo livello di un fornitore (Loipell srl) di primo livello di Tod’s: Pelletteria Antonio di Wu Xianxiang e Pelletteria Jm di Gu Fangjum, entrambi a Scandicci (Firenze), e Bag Group srl a Carmignano (Prato)”, durante le quali sarebbero emerse situazioni di non conformità che avrebbero riguardato “non più soltanto cinesi, ma qui anche pakistani”.