Trump vuole più controllo diretto sull'AI, arriva l'ordine esecutivo
Nelle scorse ore, Donald Trump ha firmato un nuovo ordine esecutivo che mira a centralizzare nelle mani del governo federale la gestione normativa dell’intelligenza artificiale, riducendo l’influenza delle leggi statali già approvate o in discussione. Il provvedimento, firmato con il responsabile AI e crypto della Casa Bianca David Sacks al fianco, non può annullare direttamente le norme locali, ma dice che le agenzie federali possono intervenire per contrastarle o scoraggiarne l’adozione.
Il testo prende di mira esplicitamente la recente legge del Colorado contro la “discriminazione algoritmica”, sostenendo che divieti troppo rigidi rischino di forzare i modelli a produrre risultati “falsi” pur di evitare trattamenti differenziati su gruppi protetti e minoranze. Il documento ordina addirittura la creazione di una “AI Litigation Task Force”, capitanata dal procuratore generale, con il compito di citare in giudizio gli Stati le cui normative risulteranno incompatibili con l’obiettivo di mantenere la leadership globale degli USA nel campo dell’intelligenza artificiale.
Gli Stati che non aderiranno non solo saranno denunciati, ma potrebbero perdere l’accesso ai fondi BEAD per la diffusione della banda larga nelle aree rurali. Nei prossimi 90 giorni, il segretario al Commercio Howard Lutnick dovrà redigere un report sugli Stati che violano le linee guida dell’ordine. Parallelamente, la FCC lavorerà a “uno standard federale di segnalazione e divulgazione per i modelli di intelligenza artificiale che prevalga sulle leggi statali contrastanti”. Sarà coinvolta anche la FTC, che dovrà chiarire quando le leggi statali che impongono modifiche ai “risultati veritieri” dei modelli risultano precluse dal Federal Trade Commission Act.
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