Abbattere le liste d’attesa: infermieri e piattaforme digitali possibile soluzione?

Ogni giorno ormai si parla di liste d’attesa e non di certo in maniera ottimistica. Il problema si è trasformato in una delle maggiori criticità, ma anche sfide dei sistemi sanitari pubblici, soprattutto a causa dell’aumento della domanda di servizi e della carenza di risorse sanitarie. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche e delle comorbilità sono tra le principali cause di questo fattore. In questo contesto, l’integrazione strategica tra risorse umane – in particolare gli infermieri – e strumenti digitali si sta rivelando una risposta efficace e sostenibile per ridurre i tempi di attesa e migliorare l’accesso alle cure, sperimentato già in altri Paesi europei.

Il potenziamento del ruolo dell’infermiere

Gli infermieri sono figure chiave nell’organizzazione e nell’erogazione dei servizi sanitari. L’ampliamento delle loro competenze, specialmente nel campo della medicina di prossimità, nella gestione delle cronicità e nei percorsi di presa in carico, permette di alleggerire il carico sulle strutture ospedaliere e dirottare i pazienti verso percorsi assistenziali più appropriati e tempestivi.

Infermiere di famiglia o di comunità per abbattere le liste d’attesa

Molte regioni italiane stanno sperimentando modelli che prevedono infermiere di famiglia o di comunità, che possono svolgere funzioni di triage territoriale, gestione delle prenotazioni, monitoraggio domiciliare e follow-up, riducendo accessi impropri al pronto soccorso e migliorando l’appropriatezza delle richieste specialistiche. Una visione moderna e innovativa dell’organizzazione sanitaria potrebbe dare vita ad un sistema più efficace ed efficiente che si ripercuoterebbe sulla salute dell’intera comunità, con riduzione dei costi sanitari, maggiore soddisfazione degli utenti, riduzione delle ospedalizzazioni, degli accessi impropri di PS  e della mortalità precoce.

Piattaforma digitale e assistenza infermieristica un binomio vincente?

La soluzione potrebbe essere in piattaforme digitali associate ad un’assistenza infermieristica fortemente interconnessa, ovvero prenotazioni intelligenti e monitoraggio continuo. Razionalizzazione di accesso ai servizi attraverso prenotazioni online, algoritmi di priorità clinica, integrazione con i fascicoli sanitari elettronici e comunicazioni tempestive tra pazienti e operatori.

Alcuni esempi includono:

• Sistemi di telemedicina per consulti a distanza;
• App per la gestione delle agende ambulatoriali in tempo reale;
• Intelligenza artificiale per il triage digitale e la classificazione delle urgenze;
• Chatbot sanitari per la raccolta dei sintomi preliminari e l’instradamento corretto del paziente.

Un modello integrato e sostenibile per abbattere le liste d’attesa

L’integrazione tra competenze infermieristiche avanzate e tecnologie digitali non è solo una soluzione temporanea, ma rappresenta un modello organizzativo innovativo, capace di rendere il sistema sanitario più resiliente, efficiente e centrato sul paziente.

Studi pilota hanno già dimostrato una riduzione delle liste d’attesa fino al 30%, soprattutto per le prestazioni ambulatoriali e le visite specialistiche. Inoltre, si osserva un aumento della soddisfazione dei pazienti, che si sentono più seguiti e meno disorientati nel percorso di cura.

Quali sono i risvolti pratici sui pazienti?

• Il paziente otterrebbe un appuntamento più rapidamente, grazie alla razionalizzazione delle agende, al triage infermieristico e alla classificazione digitale delle priorità.
  • Si ridurrebbero anche i tempi “inutili” legati a visite inappropriate o ridondanti.
• Migliore orientamento e presa in carico
  • Gli infermieri, come punto di riferimento territoriale (es. infermiere di famiglia), faciliterebbero la navigazione del paziente nel sistema sanitario, evitando rimbalzi tra medici e strutture.
  • La presa in carico precoce delle condizioni croniche o sub-acute migliorerebbe il decorso clinico e ridurrebbe il rischio di complicanze.
• Aumento della continuità assistenziale
  • Grazie al monitoraggio digitale e ai sistemi di follow-up automatizzati, il paziente non verrebbe lasciato solo dopo una prestazione, ma seguito lungo tutto il percorso di cura
• Maggiore personalizzazione dell’assistenza
• • Le informazioni raccolte digitalmente (dai dispositivi o dalle interazioni con chatbot/portali) permettono un’assistenza centrata sul paziente, basata sui suoi reali bisogni e sul suo profilo clinico.
• Più coinvolgimento e consapevolezza
  • Il paziente è reso parte attiva del percorso di cura: può accedere ai propri dati, gestire prenotazioni, ricevere alert, accedere a educazione sanitaria e porre domande attraverso canali digitali.
• Riduzione degli accessi impropri al pronto soccorso
  • Con un primo filtro infermieristico sul territorio e strumenti digitali per consulti rapidi, si evita il ricorso ingiustificato alle strutture di emergenza, con benefici per tutti.

In sintesi, il paziente in questo modello sperimenta un sistema più rapido, semplice, trasparente e umano, in cui la tecnologia non sostituisce la relazione, ma la potenzia, e l’infermiere diventa un riferimento stabile e competente sul territorio.

Ma noi italiani se osservassimo esperienze già sperimentate in altri Paesi a noi vicini anche culturalmente, potremmo ricavare degli utili suggerimenti?

Focus Europa: punti di forza di infermieri e piattaforme digitali nei Sistemi Sanitari Avanzati

L’esperienza di diversi paesi europei dimostra come l’integrazione tra personale infermieristico avanzato e strumenti digitali possa costituire una leva strategica per ridurre le liste d’attesa e migliorare l’accessibilità ai servizi.

 Ruolo degli infermieri per vincere le liste d’attesa

Piattaforme Digitali nei Sistemi Europei

Come vincere le liste d’attesa?

Nei modelli più efficaci, come in Regno Unito e Paesi Bassi, la tecnologia è al servizio dell’autonomia infermieristica: i professionisti sanitari possono accedere in tempo reale a informazioni cliniche, gestire appuntamenti, attivare consulenze specialistiche o monitorare pazienti da remoto, migliorando l’efficienza del percorso di cura.

Questi esempi dimostrano che l’efficacia del modello non dipende solo dalla quantità di risorse, ma da come vengono organizzate e messe in rete. Investire in infermieri ben formati e infrastrutture digitali interoperabili è una scelta che porta benefici concreti sia per i pazienti che per la sostenibilità del sistema.

Abbattere quindi le liste d’attesa non richiede solo più risorse, ma un ripensamento dell’organizzazione sanitaria, in cui gli infermieri assumono un ruolo strategico e le piattaforme digitali diventano il motore della semplificazione e della trasparenza. La sanità del futuro sarà quella che saprà valorizzare le proprie risorse professionali e integrarle con l’innovazione tecnologica, garantendo tempi di risposta rapidi e cure più accessibili per tutti.

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