Assalto a sede La Stampa, 36 persone identificate. Polemica per le parole di Francesca Albanese

Dicembre 1, 2025 - 01:02
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Assalto a sede La Stampa, 36 persone identificate. Polemica per le parole di Francesca Albanese

Sono 36 le persone finora identificate dalla Digos di Torino per l’assalto alla sede de La Stampa in via Lugaro, avvenuto venerdì. Approfittando della redazione vuota per lo sciopero nazionale dei giornalisti, alcuni manifestanti hanno fatto irruzione nei locali del quotidiano, gridando “Palestina libera”, imbrattando i muri, ribaltando scrivanie e strappando documenti. Le prime identificazioni sono arrivate grazie all’analisi dei filmati, che hanno permesso di riconoscere attivisti legati al centro sociale Askatasuna e ai collettivi studenteschi Collettivo Universitario Autonomo e Kollettivo Studentesco Autorganizzato. Le posizioni dei soggetti identificati sono ora al vaglio per l’eventuale formalizzazione di denunce. Secondo La Stampa, l’attacco “non era né imprevisto né imprevedibile”: la testata denuncia l’assenza di un presidio delle forze dell’ordine, l’arrivo tardivo dei furgoni del reparto mobile e una risposta ritenuta inadeguata da parte della polizia, che si sarebbe limitata a schierarsi in mezzo alla strada senza intervenire direttamente. “Sarebbero bastati due di quei furgoni, con venti uomini in tutto, a impedirlo”, scrive il quotidiano.

La solidarietà di Meloni e Mattarella, la polemica per le parole di Albanese

In risposta, il Comitato Sicurezza e Ordine Pubblico, cui ha partecipato anche l’assessore piemontese Maurizio Marrone, ha deciso di rafforzare i presidi di sicurezza davanti a tutte le redazioni torinesi. Marrone ha però avvertito che l’impegno “massimo” delle forze dell’ordine rischia di essere vanificato “se l’operatività dei gruppi antagonisti viene garantita in un immobile pubblico di proprietà comunale“. Da qui l’invito a procedere allo sgombero del centro sociale Askatasuna, come già avvenuto anni fa con i centri anarchici torinesi. Nel frattempo si moltiplicano gli attestati di vicinanza. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio di solidarietà al direttore Andrea Malaguti e alla redazione, condannando fermamente l’irruzione. Anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha espresso la sua condanna, definendo “gravi” le parole di chi “suggerisce che la responsabilità sia – anche solo in parte – della stampa stessa“. Il riferimento è alle dichiarazioni della relatrice speciale Onu sui territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, che, pur condannando l’assalto, lo aveva definito “un monito alla stampa per tornare a fare il proprio lavoro“. Sabato sera, Albanese ha ribadito la sua condanna, smentendo chi aveva parlato di “scivolone”.

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