Augusto Barbera favorevole al referendum sulla Giustizia: “Si torna al fascismo? Ignoranza, molti nel Pd sono d’accordo, non abolirà le correnti”

Novembre 28, 2025 - 13:08
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Augusto Barbera favorevole al referendum sulla Giustizia: “Si torna al fascismo? Ignoranza, molti nel Pd sono d’accordo, non abolirà le correnti”

Sta facendo discutere parecchio l’intervista rilasciata da Augusto Barbera al Corriere della Sera. Perché si parla di un ex comunista, certo. Già parlamentare del Pds, pure. E Presidente emerito della Corte Costituzionale. Ha affermato che voterà favorevolmente al referendum sulla riforma della Giustizia della prossima primavera. “Il mio auspicio è che la gente vada a votare sui contenuti e non pensando di appoggiare il governo Meloni o di farle un dispetto. Bisogna uscire da una logica di contrapposizione politica, questo non è un bivio tra destra o sinistra. Si completa la riforma del processo accusatorio, è questo ciò che accade”.

Sembra già arrivare troppo tardi questo appello, che la riforma prevede la separazione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici, la separazione anche del Consiglio Superiore per la Magistratura (CSM), l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare e l’introduzione del sorteggio per i membri dei CSM. Dovrebbe tenersi tra marzo e aprile 2026 il referendum confermativo che non prevede quorum. “C’è persino chi afferma con evidente ignoranza che con la separazione delle carriere si torna al fascismo, quando è vero il suo contrario. Ossia che l’appartenenza di tutti i magistrati alla medesima carriera era funzionale al processo di tipo inquisitorio previsto dai codici fascisti. E così invece si attua pienamente il processo accusatorio”.

Barbera, nato nel 1938, giurista, presidente emerito della Corte Costituzionale, della quale è stato giudice dal 2015 al 2024 e presidente dal 2023 al 2024. È stato parlamentare sia con il Pci che con il Pds per cinque legislature. È professore emerito di Diritto Costituzionale all’Università di Bologna, ministro per i Rapporti con il Parlamento del governo Ciampi. “Attualmente giudici e pm sono insieme nel Csm e insieme si giudicano. Per questo è corretto che ci siano due Consigli superiori, uno per i giudici, uno per i pubblici ministeri e un’Alta Corte disciplinare”.

Più che un assoggettamento del pm alla politica, “se stiamo al dettato di questa riforma, è previsto piuttosto un rafforzamento dell’indipendenza del pubblico ministero, considerato anche che viene mantenuta inalterata l’obbligatorietà dell’azione penale”, “indicando l’indipendenza del pm direttamente in Costituzione all’articolo 104, mentre attualmente è prevista solo dalla legge”. Ha dichiarato che molti nel Partito Democratico hanno la sua stessa opinione, “anche se alcuni preferiscono non esporsi. Io comunque rimango coerente con il voto che diedi, da parlamentare comunista, a favore del nuovo processo”. Non si aboliranno le correnti ma sarà un primo passo, “per capire quante sono e a chi fanno riferimento sono dovuto ricorrere all’intelligenza artificiale”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia