Cani anziani e demenza canina: come il gioco può rallentare il processo

Giocare con il cane può prevenire la demenza: l’importanza di esercizio, socializzazione e stimoli mentali per una vita sana
Giocare con il cane non è solo un momento di svago o di connessione affettiva tra uomo e animale. Secondo una recente ricerca, potrebbe essere una delle strategie più efficaci per contrastare la demenza canina, un disturbo ancora troppo poco conosciuto ma sempre più frequente nei nostri amici a quattro zampe.
Il gioco, l’esercizio fisico e la socializzazione sono risultati determinanti per proteggere il cervello dei cani dall’invecchiamento precoce e dal deterioramento cognitivo. Lo studio, condotto su un ampio campione di cani anziani seguiti per tre anni, ha rivelato che i soggetti coinvolti in un regime di attività mirate hanno mostrato cambiamenti significativi e positivi nella struttura cerebrale.
In particolare, ciò che è emerso è un aumento del volume dell’ippocampo, la zona del cervello fondamentale per la memoria e l’apprendimento. Questo cambiamento è stato osservato in tutti i cani che hanno preso parte al programma di stimolazione cognitiva, che comprendeva sessioni di gioco, esercizi fisici quotidiani, interazioni sociali e momenti di svago libero con altri cani dello stesso sesso. Questi risultati suggeriscono che giocare con il cane può prevenire la demenza e rappresentare una vera e propria forma di terapia preventiva contro l’invecchiamento cerebrale.
Come giocare con il cane aiuta a prevenire la demenza?
Non si tratta solo di far rotolare una pallina o lanciare un bastone. Le attività devono essere varie e coinvolgenti, in modo da stimolare le diverse funzioni cognitive dell’animale. I ricercatori hanno notato che la combinazione di stimoli motori, sociali ed emotivi ha un impatto diretto sulla plasticità cerebrale, ovvero sulla capacità del cervello di adattarsi e rinnovarsi anche in età avanzata. E in questo, i cani sono sorprendentemente simili agli esseri umani.
Proprio per questo motivo, il professor Christopher Norris, a capo dello studio, sottolinea come i cani possano diventare modelli ideali per comprendere meglio le dinamiche dell’invecchiamento cognitivo umano e studiare nuove strategie per affrontare malattie come l’Alzheimer. La scoperta assume dunque un doppio valore: da un lato promuove un approccio preventivo alla salute mentale dei cani, dall’altro apre nuove possibilità per la ricerca medica applicata all’uomo. Ma il messaggio più immediato è chiaro: giocare con il cane può prevenire la demenza, e lo può fare in modo semplice, naturale e quotidiano.
Non servono farmaci o interventi invasivi, ma tempo di qualità passato con il proprio animale, all’aria aperta o in casa, creando occasioni di interazione, esplorazione e divertimento. È importante anche sottolineare che non tutti i giochi sono uguali. I migliori risultati si ottengono con giochi che coinvolgono la mente e non solo il corpo, come ad esempio:
- Puzzle per cani
- Ricerche olfattive
- Giochi di strategia per risolvere piccoli problemi
- Esercizi che stimolano l’attenzione e la memoria
- Attività che rafforzano il legame con il proprietario
Queste attività aumentano l’attenzione, migliorano la memoria e potenziano la connessione con il proprietario. E non è un caso che proprio questa relazione affettiva così forte sia una delle componenti protettive del cervello del cane.
Il gioco con il cane può essere una terapia quotidiana per entrambi?
I benefici però non si fermano al solo animale. Le persone che dedicano tempo al gioco e all’interazione con il proprio cane sperimentano a loro volta numerosi vantaggi sia a livello emotivo che fisico. Questo rapporto speciale rafforza il benessere psicologico e crea un ambiente positivo che contribuisce a migliorare la qualità della vita di entrambi sperimentando:
- Riduzione dello stress
- Maggiore empatia
- Miglioramento dell’umore
- Rafforzamento del legame affettivo
Il legame che si crea ha effetti terapeutici reciproci, creando un circolo virtuoso in cui entrambi – cane e umano – traggono vantaggio. In questo senso, giocare con il cane può prevenire la demenza non solo nel cane stesso, ma forse anche, indirettamente, nel suo compagno umano.
Alla luce di questi dati, non si può più considerare il gioco come un semplice passatempo. È una pratica essenziale per la salute del cane, una vera e propria medicina quotidiana senza effetti collaterali. Investire tempo nel gioco, nella socializzazione e nell’esercizio mentale del proprio animale domestico è oggi una scelta consapevole, fondata sulla scienza.
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E la prossima volta che porterete il vostro cane al parco per giocare con altri amici pelosi, ricordate che non state solo regalando un momento di felicità: giocare con il cane può prevenire la demenza, e potrebbe essere uno dei gesti più importanti per garantirgli una vecchiaia sana e dignitosa.
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