Cina: l’80 per cento delle banche sconta margini sotto la soglia minima di redditività
L’80 per cento delle banche cinesi ha visto i propri margini scendere sotto la soglia minima di redditività a causa della crisi del settore immobiliare, che continua a comprimere i tassi di interesse. E’ quanto emerge da un’analisi del quotidiano “Nikkei”, che solleva timori in merito alla stabilità del settore del credito cinese. Dei 58 istituti commerciali quotati in Cina continentale e a Hong Kong, 54 hanno registrato un calo dei margini rispetto all’anno precedente, stando ai risultati dell’anno fiscale chiuso a dicembre 2024. Il margine d’interesse – la differenza tra gli interessi attivi e passivi in rapporto agli attivi fruttiferi – è un indicatore chiave della redditività bancaria. Una soglia d’allerta è fissata all’1,8 per cento: 47 banche (l’81 per cento) si trovano ora al di sotto di tale soglia, contro solo sei nel 2019, secondo il “Nikkei”.
La pandemia e il crollo del settore immobiliare hanno ridotto la domanda di credito e fatto scendere i tassi sui prestiti, comprimendo ulteriormente i margini. Secondo l’autorità nazionale di vigilanza finanziaria cinese, il margine medio nel settore – incluse le banche piccole e non quotate – è sceso all’1,52 per cento a fine 2024, segnando un nuovo minimo storico. La domanda interna resta debole e le esportazioni cinesi rischiano ulteriori pressioni a causa dei dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump, aggravando l’incertezza per famiglie e imprese.
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