Come l’AI cambierà il mercato e la sicurezza nel Regno Unito
La presentazione del nuovo robot umanoide Mornine da parte del produttore cinese Chery ha acceso i riflettori su una trasformazione in corso che coinvolge direttamente anche il Regno Unito: l’uso dell’intelligenza artificiale nella vendita al dettaglio e nella sorveglianza domestica. Non si tratta più di teorie futuristiche, ma di un fenomeno reale, già in fase di test e con importanti implicazioni sociali, economiche e culturali.
Il robot, alimentato da AI generativa e pensato per interagire in modo naturale con gli esseri umani, è stato progettato per operare in due ambienti specifici: lo showroom automobilistico e l’ambiente domestico. Questa doppia funzione apre una serie di interrogativi sul futuro del lavoro, della sicurezza e del rapporto tra esseri umani e macchine. Il Regno Unito, da sempre attento alle trasformazioni tecnologiche, potrebbe diventare uno dei principali scenari di sperimentazione per queste tecnologie emergenti.
Robot AI nelle vendite: una rivoluzione commerciale possibile anche in UK
Nel mercato britannico, la digitalizzazione delle vendite al dettaglio è in corso da oltre un decennio, ma l’introduzione di robot capaci di gestire una trattativa commerciale in autonomia rappresenta una novità assoluta. Il robot Mornine è in grado di accogliere i clienti in uno showroom, rispondere alle domande sul prodotto, illustrare caratteristiche tecniche e addirittura finalizzare una proposta d’acquisto.
Nel Regno Unito, catene come Cazoo e Arnold Clark stanno già utilizzando soluzioni automatizzate per la gestione degli showroom, ma un robot dotato di AI generativa rappresenterebbe un ulteriore passo avanti. Il vantaggio di una macchina sempre disponibile, capace di fornire informazioni coerenti, dettagliate e aggiornate, è evidente in un settore dove la concorrenza e l’esperienza del cliente sono centrali.
Per un approfondimento tecnico sul funzionamento dell’AI generativa nei sistemi conversazionali, si consiglia la lettura di un report di MIT Technology Review, che evidenzia le potenzialità e i limiti di queste tecnologie.
In un contesto come quello britannico, dove il settore automobilistico è in fase di profonda ristrutturazione, un robot del genere potrebbe fungere da catalizzatore per l’adozione di nuove forme di interazione tra clienti e prodotti. Inoltre, data la crescente attenzione alle normative sulla protezione dei consumatori, sarà fondamentale garantire che l’AI rispetti la trasparenza informativa prevista dalla Competition and Markets Authority.
Domotica e sicurezza: il Regno Unito pronto ad accogliere la robotica domestica
Un’altra applicazione cruciale del robot umanoide Mornine riguarda la sicurezza domestica, uno dei settori in maggiore espansione nel Regno Unito. Le sue capacità includono il pattugliamento dell’ambiente domestico, la sorveglianza tramite videocamere e sensori ambientali, la registrazione di movimenti anomali e l’interazione in tempo reale con i proprietari.
Secondo un report del Centre for Data Ethics and Innovation, oltre il 40% delle famiglie britanniche ha installato almeno un dispositivo di smart home security, come videocamere intelligenti, allarmi connessi o serrature biometriche. La presenza di un robot che integra queste funzionalità in un’unica entità fisica rappresenterebbe una naturale evoluzione di questi strumenti.
Il punto di forza è l’interazione proattiva con l’ambiente: il robot non solo monitora, ma interpreta i dati e prende decisioni autonome, ad esempio avvisare le autorità o bloccare accessi sospetti. Questo implica un passaggio importante nella logica di gestione della sicurezza: da sistemi passivi a sistemi decisionali intelligenti.
Tuttavia, permangono molte domande sul fronte della privacy, dell’etica dell’automazione domestica e della regolamentazione. In UK, le norme sul trattamento dei dati personali sono fra le più rigorose d’Europa grazie al Data Protection Act e all’equivalente post-Brexit del GDPR. L’integrazione di robot AI in ambiente domestico richiederà l’elaborazione di linee guida molto precise su cosa questi dispositivi possono vedere, registrare e trasmettere.
Implicazioni occupazionali e sociali: la questione del lavoro nel Regno Unito
Il Regno Unito si trova già da anni in una fase di discussione aperta sull’automazione e il suo impatto sul lavoro. La robotizzazione di compiti come la vendita assistita o la vigilanza privata può potenzialmente influenzare migliaia di posti di lavoro nel Paese, in particolare nei settori a basso e medio reddito.
Un report pubblicato dall’Office for National Statistics (ONS) ha stimato che circa il 7% della forza lavoro britannica è esposta a un rischio elevato di automazione entro il 2030. Tra i ruoli più esposti rientrano: addetti alla sicurezza, venditori al dettaglio, receptionist e operatori call center. L’introduzione di robot AI come Mornine accelera questa tendenza.
Tuttavia, l’automazione potrebbe anche portare alla creazione di nuovi profili professionali, specializzati in gestione robotica, manutenzione AI, formazione machine learning e controllo etico delle decisioni automatiche. Questo richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni britanniche per garantire formazione e riconversione professionale dei lavoratori più esposti.
Una sfida simile era già stata affrontata durante la digitalizzazione degli anni 2000, ma oggi le tempistiche sono più strette e l’impatto sociale più ampio. Le politiche attive del lavoro nel Regno Unito dovranno quindi adattarsi in tempi molto rapidi per accompagnare questa trasformazione.
Regolamentazione e futuro: il ruolo delle istituzioni britanniche
Un elemento cruciale per lo sviluppo e la diffusione di robot AI nel Regno Unito sarà la capacità delle istituzioni di regolare efficacemente il settore, senza ostacolare l’innovazione. Il Paese ha già fatto passi avanti importanti nel campo dell’intelligenza artificiale, approvando strategie nazionali e creando organi di sorveglianza dedicati.
Nel dicembre 2023, il governo britannico ha pubblicato la UK AI Regulation White Paper, che propone un approccio “pro-innovazione” per lo sviluppo e la regolazione dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, l’introduzione di robot intelligenti in ambienti domestici e pubblici solleva nuove questioni normative, non ancora trattate in modo specifico.
Le sfide principali riguardano:
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Responsabilità in caso di errore o danno causato dal robot
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Protezione dei dati raccolti e trasmessi
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Limiti alla sorveglianza e registrazione continua
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Supervisione umana nei processi decisionali
Le scelte che il Regno Unito farà nei prossimi mesi su questi temi avranno un impatto diretto sull’adozione di tecnologie come Mornine. Il rischio è che, in assenza di regole chiare, si crei un clima di sfiducia che rallenti l’adozione e riduca le opportunità per aziende e consumatori.
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