Emergenza abitativa, Genova aderisce all’appello: “Urgente un piano casa nazionale”

Genova. “Insieme a oltre 40 città, abbiamo deciso di aderire, come amministrazione comunale, alle proposte per un piano casa nazionale dell’Alleanza municipalista per il diritto alla casa perché è urgente e necessario un cambio di rotta da parte del governo sul diritto alla casa, garantendo risorse a partire dalla legge di bilancio”. Lo annuncia l’assessore al Patrimonio e all’edilizia residenziale pubblica, Davide Patrone, che ha sottoscritto, insieme a una nutrita rappresentanza di colleghi di tutta Italia, le proposte presentate questa mattina a Montecitorio dall’Alleanza municipalista per il diritto alla casa.
Già un anno fa l’Alleanza aveva promosso un sit-in degli enti locali per sollecitare un intervento del Governo sull’emergenza abitativa. Ora i Comuni sono tornati a Roma “per ribadire con forza che la crisi della casa è una priorità nazionale e richiede politiche strutturali e risorse adeguate”.
“Come è stato ricordato durante la conferenza stampa – ha detto l’assessore Patrone – il diritto all’abitare è sempre più compromesso, con ricadute dirette su salute, lavoro, studio e qualità della vita. Gli enti locali stanno già intervenendo, riqualificando il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, promuovendo edilizia sociale, studentati pubblici e forme di abitare collaborativo e solidale, ma gli sforzi dei Comuni non sono sufficienti senza un piano nazionale che accompagni e rafforzi l’azione degli enti locali, garantendo risorse dedicate anche nella legge di bilancio”.
“Insieme ai colleghi dei Comuni aderenti alle proposte – spiega Patrone – ribadiamo che è urgente e necessario un piano casa nazionale che riconosca il ruolo centrale degli enti locali e metta a disposizione strumenti e finanziamenti adeguati per rispondere all’emergenza abitativa. Mancano risorse per quanto riguarda la riqualificazione di alloggi Erp, ma anche per il fondo morosità incolpevole, sul contributo affitti, per il social housing, per interventi insomma rivolti anche a quella fascia media della popolazione che adesso è investita in pieno dalla questione abitativa”.
“Nel confronto con il Governo sono stati chiesti da Anci interventi concreti: attualmente il piano casa prevede che le prime risorse non saranno disponibili prima del 2028. Come Comune di Genova, siamo molto attenti a intercettare ogni fonte di finanziamento, anche sull’efficientamento energetico, per la riqualificazione di alloggi e la messa a disposizione per la crescente richiesta, ma non basta: abbiamo oltre mille alloggi sfitti, che hanno necessità di interventi e solo con una programmazione nazionale di risorse potremmo avere gli strumenti per un intervento diffuso, in linea con le esigenze delle cittadine e dei cittadini”, conclude Patrone.
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