Francesca Pascale: «Ho sofferto, ma ora sono tornata»

Francesca Pascale: «Ho sofferto, ma ora sono tornata»
Dalla solitudine alla rinascita: il ritorno di una donna libera
Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi, riappare sulla scena pubblica dopo anni di silenzio, dolore e riflessione. In un’esclusiva intervista concessa al settimanale Chi, Pascale si racconta con sincerità, senza filtri, restituendo l’immagine di una donna che ha saputo resistere alle tempeste mediatiche e rinasce con nuova consapevolezza. Dopo la rottura con Berlusconi e la fine del suo matrimonio con la cantautrice Paola Turci, Francesca sceglie di tornare davanti alle telecamere come ospite fissa del programma di Piero Chiambretti “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, in onda ogni giovedì su RaiTre.
«Ero sola, mi sentivo dissociata, ma osservare il mondo da lontano mi ha insegnato tanto», racconta. Il percorso di crescita personale e psicologica è passato anche attraverso l’analisi, che le ha permesso di affrontare la mancanza più grande: quella di Silvio Berlusconi. «Mi manca la sua presenza. Era il mio punto di riferimento. Non riesco nemmeno a parlarne al passato», confessa con emozione.
Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi, riappare sulla scena pubblica dopo anni di silenzio, dolore e riflessione. In un’esclusiva intervista concessa al settimanale Chi, Pascale si racconta con sincerità, senza filtri, restituendo l’immagine di una donna che ha saputo resistere alle tempeste mediatiche e rinasce con nuova consapevolezza. Dopo la rottura con Berlusconi e la fine del suo matrimonio con la cantautrice Paola Turci, Francesca sceglie di tornare davanti alle telecamere come ospite fissa del programma di Piero Chiambretti “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, in onda ogni giovedì su RaiTre.
«Ero sola, mi sentivo dissociata, ma osservare il mondo da lontano mi ha insegnato tanto», racconta. Il percorso di crescita personale e psicologica è passato anche attraverso l’analisi, che le ha permesso di affrontare la mancanza più grande: quella di Silvio Berlusconi. «Mi manca la sua presenza. Era il mio punto di riferimento. Non riesco nemmeno a parlarne al passato», confessa con emozione.
Un amore finito, una voce ancora inascoltata
Francesca rivela che la politica ha avuto un ruolo importante nella crisi del suo rapporto con Berlusconi. Le sue posizioni istintive e anticonformiste spesso creavano tensioni dentro Forza Italia. «Volevo parlare di inclusione, ma per alcuni ero solo una scheggia impazzita. C’era chi mi dipingeva come un problema per il partito».
Tra accuse infondate e giudizi superficiali, Pascale ha sopportato attacchi personali, in parte legati al suo passato e all’ormai famigerato video del Calippo. Su questo punto è netta: «È stato un errore di gioventù, ma anche una tappa necessaria. Avevo bisogno di uscire da un contesto difficile. Oggi tanti ragazzi fanno lo stesso davanti a una fotocamera. È tempo di superare certi pregiudizi: sono passati 25 anni».
Francesca rivela che la politica ha avuto un ruolo importante nella crisi del suo rapporto con Berlusconi. Le sue posizioni istintive e anticonformiste spesso creavano tensioni dentro Forza Italia. «Volevo parlare di inclusione, ma per alcuni ero solo una scheggia impazzita. C’era chi mi dipingeva come un problema per il partito». Tra accuse infondate e giudizi superficiali, Pascale ha sopportato attacchi personali, in parte legati al suo passato e all’ormai famigerato video del Calippo. Su questo punto è netta: «È stato un errore di gioventù, ma anche una tappa necessaria. Avevo bisogno di uscire da un contesto difficile. Oggi tanti ragazzi fanno lo stesso davanti a una fotocamera. È tempo di superare certi pregiudizi: sono passati 25 anni».
I diritti civili non hanno colore politico
Il cuore dell’intervista si accende quando Francesca affronta il tema dei diritti civili. Con coraggio, denuncia l’ipocrisia di chi associa questi valori esclusivamente alla sinistra. «Vorrei che la destra parlasse di diritti civili, perché sono di tutti. E invece, se lo fai, ti etichettano». Per lei, è l’etichettatura il vero atto fascista, perché costringe le persone dentro categorie, soffocando la libertà di pensiero.
Francesca difende l’importanza di affrontare temi cruciali come l’omosessualità, la salute mentale, l’ambiente e il sistema scolastico. «Oggi tanti giovani scelgono il suicidio perché nessuno li ascolta. La politica ha smesso di parlare alla gente», accusa, sottolineando come l’indifferenza istituzionale stia creando un vuoto incolmabile.
Il cuore dell’intervista si accende quando Francesca affronta il tema dei diritti civili. Con coraggio, denuncia l’ipocrisia di chi associa questi valori esclusivamente alla sinistra. «Vorrei che la destra parlasse di diritti civili, perché sono di tutti. E invece, se lo fai, ti etichettano». Per lei, è l’etichettatura il vero atto fascista, perché costringe le persone dentro categorie, soffocando la libertà di pensiero.
Francesca difende l’importanza di affrontare temi cruciali come l’omosessualità, la salute mentale, l’ambiente e il sistema scolastico. «Oggi tanti giovani scelgono il suicidio perché nessuno li ascolta. La politica ha smesso di parlare alla gente», accusa, sottolineando come l’indifferenza istituzionale stia creando un vuoto incolmabile.
Una donna nuova, ma con lo stesso coraggio
Francesca Pascale non cerca la compassione del pubblico, né la vendetta. Cerca solo di far sentire la propria voce, di raccontare una storia complessa, fatta di amore, politica, errori, battaglie e solitudine. Oggi, non è pronta a innamorarsi di nuovo: «Tutto quello che avevo l’ho dato al presidente. Qualsiasi altro amore, ora, sarebbe a metà». Ma è pronta a lottare per un’Italia più giusta, dove le persone vengano ascoltate, rispettate, amate.
Il ritorno di Francesca non è un revival nostalgico. È una dichiarazione d’intenti, un invito al dialogo, una sfida alle convenzioni. E soprattutto, è un inno alla libertà personale.
Francesca Pascale non cerca la compassione del pubblico, né la vendetta. Cerca solo di far sentire la propria voce, di raccontare una storia complessa, fatta di amore, politica, errori, battaglie e solitudine. Oggi, non è pronta a innamorarsi di nuovo: «Tutto quello che avevo l’ho dato al presidente. Qualsiasi altro amore, ora, sarebbe a metà». Ma è pronta a lottare per un’Italia più giusta, dove le persone vengano ascoltate, rispettate, amate.
Il ritorno di Francesca non è un revival nostalgico. È una dichiarazione d’intenti, un invito al dialogo, una sfida alle convenzioni. E soprattutto, è un inno alla libertà personale.
A cura di Martina Marchioro
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