Giovani per la scienza: a Ilaria Chiaradia uno dei prestigiosi premi IBSA Fondation

Maggio 28, 2025 - 21:30
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Giovani per la scienza: a Ilaria Chiaradia uno dei prestigiosi premi IBSA Fondation
Ilaria Chiaradia
Ilaria Chiaradia

In un’Italia dove la scienza e la ricerca lottano ogni giorno contro sottofinanziamenti cronici e burocrazia lenta, emergono con forza storie di talento, determinazione e visione. Tra queste, quella di Ilaria Chiaradia, 30 anni, ricercatrice presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Charles Darwin” della Sapienza Università di Roma, che si è aggiudicata una delle sei prestigiose IBSA Foundation Fellowship 2024, per il suo studio nell’ambito della fertilità e dell’effetto delle sostanze d’abuso sul cervello fetale.

Organoidi cerebrali per indagare gli effetti di alcol, caffeina e nicotina sul feto

Durante la cerimonia tenutasi a Milano lo scorso 27 maggio, nell’ambito dell’evento “Ricerca, Giovani e Futuro”, la vittoria di Ilaria Chiaradia ha rappresentato molto più di un riconoscimento individuale: è stata la conferma della qualità e della resilienza della scuola scientifica italiana. Il progetto di Chiaradia propone un’innovativa piattaforma basata su organoidi cerebrali per indagare gli effetti combinati di alcol, caffeina e nicotina sullo sviluppo del cervello umano in utero – una frontiera ancora poco esplorata, ma cruciale per comprendere e prevenire danni neurologici nei nascituri.

Lo studio di Ilaria Chiaradia

Oggi, Ilaria Chiaradia è il volto di una generazione che guarda alla scienza come strumento per migliorare la vita delle persone. Il suo successo è la dimostrazione che, con il giusto sostegno, la ricerca italiana può continuare a illuminare il futuro. «Il nostro obiettivo è superare l’approccio frammentario degli studi sulle singole sostanze, per analizzare le conseguenze reali delle esposizioni multiple tipiche della vita quotidiana», spiega Chiaradia. Una ricerca ambiziosa, ma ben ancorata a metodologie avanzate e rigorose, capace di coniugare tecnologia, biologia e salute pubblica.

Italia leader tra i ricercatori

L’Italia ha primeggiato anche per numero di candidature, 95 su un totale di 259 provenienti da 45 Paesi. Un dato che testimonia quanto, nonostante le difficoltà strutturali, il Paese continui a generare ricercatori tra i più competitivi in Europa. Dal 2012 a oggi, ben 25 dei 58 premiati sono italiani. Come ha sottolineato il professor Alberto Mantovani, Direttore Scientifico Emerito dell’Istituto Clinico Humanitas, «pur investendo meno di un terzo in ricerca rispetto agli altri Paesi europei, l’Italia forma talenti scientifici di altissimo livello». È proprio questo il “miracolo italiano” che le IBSA Foundation Fellowship contribuiscono a far emergere, offrendo un sostegno concreto, flessibile e sostenibile ai giovani ricercatori under 40.

Fondazione IBSA

Un ruolo centrale è svolto dal settore filantropico. In un contesto segnato da incertezza e scarsi investimenti pubblici, fondazioni come IBSA diventano catalizzatori di progresso, sostenendo non solo la ricerca di base – spesso ignorata dai grandi finanziamenti – ma anche la divulgazione scientifica e il dialogo tra sapere umanistico e scientifico. La prossima edizione, già annunciata, introdurrà inoltre un Research Equity Prize, dedicato ai ricercatori attivi nei Paesi in via di sviluppo. Una scelta etica e strategica che allarga l’orizzonte della scienza verso una maggiore equità e inclusività globale.

 

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