I sondaggi a picco, le tregue sberleffo di Putin, il segnale dal Canada: la triste festa di Trump per i primi 100 giorni

Aprile 29, 2025 - 23:00
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I sondaggi a picco, le tregue sberleffo di Putin, il segnale dal Canada: la triste festa di Trump per i primi 100 giorni

I primi 10 giorni erano sotto il segno dell’entusiasmo per la vittoria, della promessa del «Make America Great Again», del «drill, baby, drill» in omaggio ai combustibili fossili, dell’addio all’Accordo di Parigi e annessi e connessi anti-green. I primi 100 giorni da presidente Usa, invece, oggi Donald Trump li celebra dovendo far fronte a un tonfo nei sondaggi (è finito al 39% di gradimento tra gli americani), al pasticcio dei dazi «più stupidi della storia» (copyright Wall Street Journal) annunciati e poi rinviati, a una guerra in Ucraina che lui dalla Casa Bianca avrebbe «risolto in 24 ore» e invece è ancora un terribile un rebus fatto di morte, distruzione e tregue annunciate a mo’ di sberleffo da Vladimir Putin che durano, queste sì, una manciata di ore.

E ora, a funestare questo traguardo dei 100 giorni, è arrivata anche la vittoria, in quel Canada che il tycoon voleva annettere sotto la bandiera a stelle e strisce, del candidato a lui più ostile, il liberale Mark Carney, che incassa i complimenti della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen («la lunga amicizia e la partnership strategica tra i popoli d’Europa e del Canada continueranno a rafforzarsi sulla base dei nostri valori condivisi. Vi auguro tutto il meglio») e che tra le prime esternazioni lancia una serie di bordate proprio contro Trump: «Questo è il Canada e noi decidiamo cosa succede qui. Abbiamo superato lo shock del tradimento americano, ma non dovremo mai dimenticare la lezione. Come dico da mesi, l’America vuole la nostra terra, le nostre risorse, la nostra acqua, il nostro Paese. Non si tratta di minacce vane. Il presidente Trump sta cercando di distruggerci per poterci possedere. Questo non accadrà mai, mai.»

E mentre gli fischieranno le orecchie per quel che viene detto a Ottawa, Trump parla di un fantomatico «successo senza precedenti» per questi primi 100 giorni alla Casa bianca, dice «mi diverto molto» e che quello che fa «è roba seria», tra alzatine di spalle e inarcamento di sopracciglio, smorfie a piegare la bocca, frasi vaghe. La verità è che i negoziati sui dazi con l’Ue faticano a trovare uno sbocco, la Cina lo smentisce appena prova a parlare di avvio dei contatti, la situazione in Ucraina è appesa a un filo che è sembrato penzolare dalla cupola di San Pietro ma che i venti dalla Russia fanno ondeggiare pericolosamente, Gaza sembra scomparsa dai radar, a parte quelli utili ai bombardamenti.

Gli americani si mostrano delusi, tanto che mai nessun neopresidente Usa era finito al 39% di gradimento nei primi 100 giorni (l’indagine è targata Washington Post/Ipsos/Abc), i sostenitori alla Elon Musk stanno tornando agli affari di prima per tamponare le perdite aziendali, le cause legali intentate da cittadini, enti e perfino da interi Stati non si contano.

Lui continua a firmare ordini esecutivi (ha superato quota 130, il triplo di quelli siglati da Biden nello stesso lasso di tempo), a fare spallucce, a «divertirsi», e ora sul suo negozio online ha pure messo in vendita il cappellino con la scritta «Trump 2028». Il terzo mandato presidenziale non è previsto dalla legislazione statunitense, ma lui conferma che quello che fa «è roba seria».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia