Il mix perfetto tra minimalismo giapponese e pragmaticità scandinava spopola in rete
Chi frequenta i social network e si interessa di moda non può non averne sentito parlare. Lo stile japandi è praticamente dappertutto, trovando il favore di una grande fetta di pubblico di età molto diverse tra loro. E non è difficile capire perché.
Il suo mix perfetto tra minimalismo giapponese e pragmaticità scandinava ha infatti la capacità di adattarsi a qualunque fascia anagrafica e a qualsiasi fisicità. Distinguendosi per eleganza ma anche per praticità.
Il suo fascino poi, sta nel mettere insieme due estetiche che già da sole erano molto amate, ma che insieme diventano ancora più appealing, trovando diversi punti in comune nonostante siano geograficamente lontanissime tra loro.
Stile japandi: cosa significa e come si costruisce
Ma che cosa si intende esattamente quando si parla di stile japandi? Nato nell’ambito dell’arredamento si è poi velocemente diffuso anche nell’ambito della moda. La sua definizione è la crasi tra le parole “japanese” e “scandi” e si collega a un modo di vestire che unisce lo stile minimale e zen del Giappone con quello più funzionale e pratico della penisola scandinava. In particolare, ciò che non può mancare è un rimando all’abbigliamento tradizionale orientale in versione contemporanea unito a un contrasto tra volumi, proporzioni oversize, tagli lineari ma non per questo basici e stratificazioni strategiche.
Molto spesso, poi lo styling fa la differenza con dettagli curati come allacciature orientali, abbottonature laterali, twist sulla maglia a creare panneggi decorativi, fino ad arrivare alle plissettature sottili. Ciò che è tradizionale si lega a ciò che è attuale all’insegna di un’eleganza discreta ma anche un po’ sopra le righe, senza esagerazioni.
Le gonne a pieghe si sovrappongono ai pantaloni larghi che sembrano altre gonne, come i famosi Hanaka pants di Muji, diventati virali. I gilet a pannelli si chiudono ai lati con i lacci, mettendo in mostra le bluse sottostanti a contrasto. Le camicie si possono indossare anche al contrario, strette poi in vita da cinture sottili. E la comodità la fa da padrona. Anche i colori seguono lo stesso mood di discrezione e tradizione. Gli unici ammessi sono il bianco e il nero, con poche incursioni nei neutri come il beige e il marrone o nel grigio e nel blu navy.
I brand di riferimento
Ma a quali sono i brand da prendere in considerazione per chi vuole approcciarsi allo stile japandi? Oltre alla linea moda di Muji citata poco fa si possono includere grandi firme del lusso giapponesi e non solo. Come Issey Miyake, con le sue celebri plissettature Pleats Please, Yohji Yamamoto e MM6 Maison Margiela. Ma sono molte le opzioni anche più accessibili come Cos, Uniqlo e Adolfo Dominguez. Senza dimenticare di andare a scoprire anche marchi di nicchia poco conosciuti ma in perfetto stile japandi come Sumoka Studio ed Emiko Studios.
Nella gallery in alto, 10 brand da conoscere per sperimentare lo stile japandi.
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