Il Pentagono punta su 200.000 droni kamikaze: via al maxi-programma

Dicembre 5, 2025 - 12:00
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L’amministrazione statunitense ha deciso di accelerare in modo drastico sulla produzione di piccoli droni d’attacco, una categoria di armamenti che nei conflitti recenti è diventata decisiva tanto quanto l’artiglieria o le comunicazioni satellitari. Con una nuova richiesta di informazioni indirizzata all’industria della difesa, il Pentagono ha illustrato un piano che punta a mettere in campo oltre 200.000 droni commerciali adattati all’uso militare entro il 2027, con una prima tranche di 30.000 unità già prevista entro luglio 2026.

La strategia nasce in linea con le indicazioni politiche espresse negli ultimi mesi dal presidente Donald Trump e dal segretario della Difesa Pete Hegseth, che hanno posto al centro della loro agenda il rafforzamento della capacità industriale degli Stati Uniti nel settore dei sistemi senza pilota. L’obiettivo è chiaro: dotare i reparti combattenti di strumenti economici, replicabili in grandi numeri e adattabili alle missioni di attacco unidirezionale, ormai comuni sui fronti contemporanei.

Nel documento ufficiale si legge infatti l’intenzione di garantire “a ogni militare l’accesso a sistemi sUAS a basso costo” e di costruire una filiera nazionale in grado di reggere ritmi produttivi elevati senza dipendere da componenti critiche provenienti dall’estero. Per creare questa capacità il Pentagono utilizzerà 1 miliardo di dollari in ordini a prezzo fisso, sfruttando le autorizzazioni già previste per i progetti prototipali.


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Redazione Redazione Eventi e News